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Home » Cronaca » Inchiesta “Malabranche”, commercialista risponde alle domane e respinge le accuse

Inchiesta “Malabranche”, commercialista risponde alle domane e respinge le accuse

5 Agosto 2020
in Cronaca, dalla città, evidenza
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Assistita dagli avvocati Santo Lucia e Salvatore Falzone, ha parlato e respinto ogni accusa la commercialista agrigentina Graziella Falzone, 53 anni, finita agli arresti domiciliari, e comparsa per l’interrogatorio davanti al Gip del Tribunale di Agrigento, Luisa Turco. Presenti i Pubblici ministeri Paola Vetro e Alessandra Russo, titolari del fascicolo.
“Non mi sono accorta di nulla, mi sono limitata a fare da consulente e prestare la mia prestazione professionale alla famiglia Sferrazza“, ha detto Falzone.

Tredici le persone, raggiunte dall’ordinanza di custodia cautelare (10 ai domiciliari e 3 obblighi di dimora) firmata dal Gip, che ha permesso alla Guardia di finanza di smantellare una presunta associazione a delinquere, finalizzata alle bancarotte fraudolente, per un ammontare di oltre 5 milioni di euro. Operazione “Malabranche”, perché, secondo l’accusa, la famiglia Sferrazza avrebbe creato delle società, e dopo aver comprato diverse centinaia di migliaia di euro di merce, non avrebbe pagato i fornitori, dichiarando fallimento, non prima di averle svuotate di tutto.

Nove dei dieci soggetti finiti ai domiciliari sono i componenti della famiglia Sferrazza, noti per essere imprenditori, attraverso il gruppo “Pelonero”, con diversi punti vendita e negozi di articoli per la casa, giocattoli, scarpe, e prodotti natalizi, tra il Villaggio Mosè, San Giusippuzzu, e Favara.

Il principale indagato è Gioacchino Sferrazza, 54 anni. Insieme a lui sono finiti ai domiciliari, fra gli altri, anche il padre Gaetano 78 anni, la moglie Maria Teresa Cani 54 anni, i figli Gaetano e Fabiana, di 30 e 26 anni, il fratello Diego 51 anni, e i figli di quest’ultimo Gaetano e Clelia, di 28 e 23 anni.
Applicato l’obbligo di dimora a Vincenzo Lo Cicero 36 anni, Francesco Maraventano 38 anni, e Assuntina Lupo 55 anni. Devono rispondere a vario titolo di associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta, riciclaggio, autoriciclaggio e vari reati tributari.

Gli altri indagati a piede libero, molti dei quali, dipendenti del gruppo “Pelonero”, sono Lorena Argento, Mariella Mamo, Veronica Vassallo, Giulia Di Marco, Ignazio Giacchetto, Cristian Amato, Nicolò Zambuto, Calogera Licata, e Salvatore Noto.

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