Ignoti, ieri sera, hanno appiccato le fiamme al “cimitero” delle barche, di Lampedusa, un luogo dall’alto valore simbolico, nei pressi dello stadio comunale, in cui vengono “ricoverate” le imbarcazioni con cui i migranti arrivano sull’isola.
Non sembrano esserci dubbi sul fatto che l’incendio sia doloso, un atto mirato ancora una volta a protestare contro gli arrivi in massa degli ultimi giorni sulle coste lampedusane.
Nella notte, un secondo rogo, nell’altro deposito delle barche, a Capo Ponente. I vigili del fuoco, non senza difficoltà, hanno operato per diverse ore in entrambi i punti per spegnere le fiamme. Intanto, sul caso, la Procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un’inchiesta. Indagano i carabinieri.
Succede all’indomani dell’eclatante episodio alla Porta d’Europa, imballata da ignoti. Nella stessa giornata di ieri, sempre in provincia di Agrigento, a Siculiana, più di cento persone sono scese in strada per un sit-in davanti il centro di accoglienza “Villa Sikania”, chiedendone a gran voce la chiusura.
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