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Home » Gusto & Dintorni » Il vino italiano in Cina. Perchè ? La risposta agli operatori

Il vino italiano in Cina. Perchè ? La risposta agli operatori

29 Settembre 2017
in Gusto & Dintorni
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A giugno, durante il suo viaggio in Cina, Gaia Gaja ci ha detto di essere rimasta impressionata dagli sviluppi del mercato e dal crescente numero di appassionati cinesi di vino italiano, tra cui importatori specializzati. Nonostante i numeri non ancora del tutto soddisfacenti, l’interesse verso il vino italiano sta crescendo e diversi operatori continuano a investire sui prodotti della penisola. Ne abbiamo sentiti qualcuno, una rappresentanza di professionisti che da anni lavorano con i vini italiani e hanno contribuito alla crescita e alla promozione dei nostri vini in Cina.

Tra questi, possiamo individuare cinque tipologie di aziende: quelle fondate da cinesi che vivono o vivevano in Italia e specializzate esclusivamente nel commercio vinicolo; altre create da imprenditori coinvolti in diversi rapporti commerciali con l’Italia, che hanno poi deciso di integrare con il vino; le società cinesi create dalle stesse cantine italiane; imprenditori italiani che decidono di iniziare il business e aprire una società in Cina con partner locali e infine appassionati alla ricerca di prodotti di nicchia o diversificazione nel portfolio.

Piccoli importatori specializzati lavorano ormai non soltanto a Pechino, Shanghai, Guangzhou e Shenzhen, ma in tutta la Cina, incluse città come Wenzhou (da dove proviene gran parte dei cinesi residenti in Italia), Chengdu, Hangzhou, Nanjing, Hefei. A Shanghai è generalmente data più attenzione alla qualità, Guangzhou invece, vicina a Hong Kong, resta la ‘città delle grandi quantità’. (Tratto da winetimes.it)

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