La Questura di Agrigento, evitando in commissariamento, ha ottemperato la sentenza da ultimo resa dal Tar, ha rinnovato la licenza di porto di armi per uso caccia a un medico agrigentino.
Tutto nasce dalla denuncia di F.C., titolare di porto di fucile per uso caccia, che si era visto respingere, per ben due volte, l’istanza volta ad ottenere il rinnovo della predetta licenza detenuta da più di 12 anni.
Entrambi i provvedimenti venivano impugnati dal dott. F.C., dinanzi al Tar Sicilia – Palermo, con il patrocinio dell’avvocato Girolamo Rubino (nella foto).
Con sentenza del 30 aprile 2019, il Tar Sicilia Palermo – Sezione I, riuniti i due ricorsi proposti dal dott. F.C., li accoglieva e, per l’effetto, annullava i provvedimenti impugnati. Tuttavia, la superiore sentenza, ritualmente notificata e non impugnata, non veniva eseguita dall’Amministrazione prefettizia, non provvedendo quest’ultima al rinnovo della licenza di porto di fucile per uso caccia richiesto dal ricorrente.
A questo punto, F.C., si vedeva costretto nuovamente ad agire in giudizio per ottenere l’esecuzione del giudicato, formatosi sulla precedente pronuncia resa dal medesimo Tar Palermo e, dunque, il rinnovo della licenza di porto di armi per uso caccia dallo stesso richiesto. Anche tale ricorso veniva accolto dal Tar, che dichiarava l’obbligo della Prefettura di Agrigento ad adottare ogni atto necessario per dare corretta esecuzione alla sentenza precedentemente resa dal medesimo Tribunale amministrativo regionale.
Con lo stesso provvedimento, inoltre, i giudici amministrativi, accogliendo integralmente le difese prospettate dall’avvocato Rubino, hanno nominato, quale Commissario ad Acta, il Prefetto di Palermo per l’espletamento di tutti gli adempimenti necessari all’esecuzione della sentenza.
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