Giunto alla sua quinta edizione il Convegno organizzato dal Consiglio Notarile di Agrigento, quest’ anno, ha un tema di matrice pubblicistica. Il prossimo 29 giugno al Teatro Pirandello di Agrigento, a partire dalle 9.00, saranno trattati argomenti di diritto amministrativo, declinati nell’attività notarile.
A tal proposito il Presidente del Consiglio Notarile Ditretti Riuniti di Agrigento e Sciacca e Vice Presidente del Comitato Regionale Notarile Siciliano, Claudia Gucciardo dichiara:”Il Notariato contemporaneo è un notariato che, oltre a soddisfare interessi
privati, è sempre più proteso a soddisfare interessi pubblici ed a collaborare
con lo Stato e con gli Enti pubblici nella realizzazione di obiettivi di interesse
collettivo e generale in un rapporto di sussidiarietà e complementarità.
Gli atti notarili, sempre più spesso, sono il frutto di una fusione tra mezzi ed
interessi privati e mezzi ed interessi pubblici.
Il notaio interviene, per legge, nella costituzione di tutti quegli Enti associativi
o societari che vedono la partecipazione di soggetti privati e pubblici, per
attuare una sinergia di mezzi e scopi. In questa prospettiva di cooperazione e
collaborazione si inserisce il tema delle “Fondazioni di partecipazione” che,
non a caso, sono una “creazione notarile”. Teorizzò la possibilità di costituire
una Fondazione di partecipazione, strutturalmente aperta alla partecipazione
di più soggetti giuridici, tra cui gli Enti pubblici, il notaio Enrico Bellezza. La
“ideazione” delle “Fondazioni di partecipazione”, è espressione della capacità
del notariato contemporaneo, attraverso l’ “Ars notaria” di dare vita a forme
giuridiche nuove, atipiche, nuovi modelli organizzativi che, superando la
rigidità di un istituto antico, come le Fondazioni classiche, realizzano la
convergenza di iniziative pubbliche e private, in funzione di un partenariato
pubblico – privato, teso al perseguimento di fini di utilità collettiva. Se ne
parlerà ampiamente, al Convegno, per le “opportunità” che offre lo strumento
della Fondazione di partecipazione ma anche per i “rischi” che possono
discendere dalla creazione di questo Ente, cui partecipino Enti publici. Le
questioni piu dibattute sono la possibilità per le fondazioni di essere destinatarie di affidamenti diretti, la necessità o non necessità di osservare le procedure di evidenza pubblica, proprie delle pubbliche amministrazioni, l’applicazione o non applicazione del nuovo Codice degli appalti e se la risposta dovesse essere affermativa, in che termini e con quali forme, la
possibile configurazione di una responsabilità amministrativo – contabile degli
amministratori e dipendenti, con conseguente giuridizione della Corte dei
Conti ovvero la sua esclusione. Tutte queste problematiche impongono
prudenza agli amministratori perchè una semplice “etichetta formale” non deve
scardinare i principi generali dell’ordinamento, esonerando da valutazioni
“case by case” tipiche dell’ordinamento euro comunitario. Il Notariato della provincia di Agrigento, il cui capoluogo “Agrigento” è stato
dichiarato “CAPITALE DELLA CULTURA 2025” sta contribuendo con la sua
attività professionale allo sviluppo del Territorio creando un Valore, il valore
della “Legalità”. Ne sono esempi la costituzione della Fondazione di Agrigento
Capitale della Cultura, la Costituzione di una società mista che potrebbe
gestire lo scalo aeroportuale di Agrigento e tutti gli strumenti giuridici che, da
ora in poi, saranno approntati, con il ministero notarile . Il Notariato della provincia di Agrigento che, a seguito della proclamazione di Agrigento Capitale della Cultura 2025, si è sentito chiamato alle “ARTI”, si è
messo all’OPERA e non intende sottrarsi alle ”SFIDE DELLA STORIA”, con
pragmatismo, partecipazione attiva alla politica, spirito corporativo, sforzo
corale, sarà a fianco degli amministratori della “Città” per far sì che questo
riconoscimento alla Città ed alla sua Provincia, sia portatore di uno sviluppo
economico e di una crescita duratura che facciano superare quel “gap” che
oggi non consente di competere, con pari mezzi ed opportunità con altre città
della Sicilia e quindi in definitiva dotando la Provincia di tutte le strutture e le
infrastrutture cui ha diritto, ivi compreso un degno scalo aeroportuale”.




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