CAMPOBELLO DI LICATA. Dopo il blitz dei Nas e dei carabinieri della compagnia di Licata, alla casa di ospitalità Ipab “Santa Teresa” di Campobello di Licata, che ha portato al sequestro di derrate alimentari scadute, il commissario regionale, Filippo Messana, ha “rotto” il silenzio per spiegare come sono andate realmente le cose.
“Sono commissario straordinario del Santa Teresa da poco più di 6 mesi e ad oggi – spiega Messana – non sono stato denunciato nè tantomeno ho a carico personalmente, ammenda amministrativa. Andando alla visita ispettiva dello scorso 22 ottobre, come gli stessi militari hanno scritto a verbale è stato palesato che “gli operatori della struttura con i quali per prima si hanno avuto contatti, indossavano le mascherine di protezione. Inoltre all’ingresso dell’Ipab, erano presenti cartelli indicanti i consigli da attuare in tema di contenimento del contagio, il divieto di accesso ai parenti degli ospiti ed erano pure presenti vari dispenser di soluzioni idroalcoliche per it lavaggio delle mani”.
Messana intende smentire che il personale non sia dotato dei dispositivi di protezione individuale. Anzi, hanno anche misurato la temperatura corporea ai militari che hanno eseguito l’ispezione all’ingresso della struttura.
“Pertanto – dice il commissario – tutte le procedure per il rischio di diffusione del virus, sono state adottate perfettamente. Nulla è stato detto circa l’aspetto igienico-sanitario, che a noi del Santa Teresa, sta tanto a cuore.
Nel complesso, della verifica, gli ambienti ispezionati si sono presentati puliti e non hanno fatto avvertire odori nauseabondi. Gli anziani si sono presentati ben curati nella persona”. E continua, “nessuna irregolarità è stata rilevata circa la corretta conservazione dei farmaci, anche in merito al rispetto delle loro date di scadenza: tutto scritto a verbale.
Per quanto riguarda l’aspetto degli alimenti, mi corre l’obbligo puntualizzare che le 114 confezioni di latte trovato scaduto da appena un giorno e qualche ora, si trovavano tutte sul un tavolo della cucina, non certo nascosto, in attesa che it fornitore, gia avvertito, venisse a ritirarlo, cosa che puntualmente a avvenuta in serata e lo stesso ha provveduto a rifornire l’Ipab con ulteriore latte a lunga scadenza. Infine la carne trovata in un pozzetto congelatore non era avariata e nemmeno scaduta, era semplicemente, mal conservata.
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