Inflitti 30 anni di reclusione ad Orazio Rosario Cavallaro, 61 anni di Ravanusa, accusato di essere l’esecutore materiale dell’omicidio del licatese Angelo Carità, 56 anni, ammazzato il giorno di Pasquetta del 2018. Carità era appena stato scarcerato per scadenza dei termini di custodia cautelare, nonostante una condanna all’ergastolo per l’omicidio di Giovanni Brunetto, ucciso nel 2013.
La condanna di Cavallaro diventa definitiva con il sigillo della Corte di Cassazione che ha rigettato il ricorso del difensore dell’imputato. Il 61enne quel si sarebbe recato nei pressi del terreno di Carità con un’auto messa a disposizione da alcuni familiari, e avrebbe esploso tre colpi di arma da fuoco che non hanno lasciato scampo alla vittima.
La svolta sei mesi dopo l’efferato delitto grazie ai risultati dei carabinieri del Ris che trovarono tracce su una giacca usata da Cavallaro. La Procura ha ipotizzato un delitto su commissione, quello effettuato da Cavallaro, che avrebbe agito per “vendicare” la morte di Brunetto. Cavallaro in primo grado fu condannato all’ergastolo dal tribunale di Agrigento salvo poi vedersi ridotta a trent’anni la pena in Appello.
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