E’ accusato di aver massacrato di botte la moglie, in una stanza di un albergo, nell’aprile del 2018. Il quarantasettenne Giovanni Curaba, di Agrigento, deve rispondere di lesioni personali pluriaggravate. La donna non ha mai sporto denuncia.
Il processo ha preso il via davanti al giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Giuseppe Miceli, ed è stato subito rinviato al 2 marzo prossimo per il dibattimento, e l’audizione della presunta vittima, e dei poliziotti intervenuti nella camera d’albergo.
Curaba è difeso dall’avvocato Fabio Inglima Modica. Quella notte la donna venne trovata con il volto tumefatto, la mandibola
fratturata, ematomi ed altre ferite sparse. Proprio per le gravi lesioni riportate in varie parti del corpo, dopo un primo ricovero all’ospedale di Agrigento, era stata trasferita al reparto di Chirurgia Maxillo-Facciale del Civico di Palermo, per essere sottoposta ad un intervento chirurgico.
Teatro del fatto una camera d’albergo, tra i territori di Agrigento e Porto Empedocle, presa dalla coppia per trascorrere alcuni giorni di vacanza. Secondo la ricostruzione dei fatti, marito e moglie, dopo avere consumato la cena, si erano ritirati nella stanza loro assegnata.
Nel corso della notte, per motivi sconosciuti, forse per gelosia, tra i due sarebbe nata una discussione accesa, che da li a pochi attimi, è degenerata nel pestaggio. L’uomo l’ha colpita con calci, pugni e schiaffi, picchiandola selvaggiamente. Sono stati i dipendenti della struttura ricettiva a prestare i primi soccorsi. L’uomo per diverse settimane si rese irreperibile.
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