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Home » L’angolo di don Diego » Gli auguri per questa Pasqua 2022, “ripudiando la guerra”

Gli auguri per questa Pasqua 2022, “ripudiando la guerra”

Valentina Alaimo Di Diego Acquisto
11 Aprile 2022
in L’angolo di don Diego
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Preparandoci alla Pasqua con la Settimana Santa iniziata, ieri, domenica delle Palme,  l’impegno corale di tutti e soprattutto dei credenti a qualsiasi credo religioso appartengano, quest’anno è sicuramente quello di non cedere alla seduzione feroce della guerra e della sua ineluttabilità.  Con  il dovere di richiamare  alla memoria l’espressione che la nostra Costituzione usa:  “Ripudiare la guerra come “strumento per risolvere le controversie internazionali”. Un’espressione  questa unica al mondo per chiarezza e forza, contro la guerra offensiva. Ma è anche doveroso ricordare, quello che dice pure la nostra Costituzione all’art.52, in cui si legge espressamente che “La difesa della Patria e’ sacro dovere del cittadino”.

Papa Francesco,  parlando ai potenti del mondo ha usato l’espressione “ripudiare la guerra”, all’inizio della Quaresima, quando ha indetto una giornata di preghiera e digiuno per la pace.  Intanto però il peggioramento della situazione in Ucraina è andato avanti sotto gli occhi impotenti di tutti, nonostante gli sforzi diplomatici. Ed il  profilarsi di scenari sempre più allarmanti,  provano in tutti angoscia e preoccupazione. In questo scenario di guerra che è una tragedia per l’umanità, ci prepariamo alla Pasqua, con l’assurda drammaticità che  Russi e Ucraini sono due popoli slavi  di religione cristiana. Che sembra abbiano dimenticato  però il  principio fondamentale del rispetto del diritto dei popoli all’autodeterminazione e all’integrità territoriale. In preparazione alla Pasqua il dovere di pregare e supplicare  il Risorto,  Che è Colui che è la Pace stessa. Di  trovare la forza di accogliere il suo messaggio nelle profondità delle coscienze. L’attenuarsi dell’epidemia corona-virus, che quest’anno ci consente la ripresa con prudenza delle manifestazioni pubbliche di fede, ci deve  indurre  a riflettere e  correggere  tanti  comportamenti sbagliati in ogni campo: da quello politico  a quello sociale o  anche religioso, per una nuova e migliore qualità di impegno. E’ necessario avviare  un vero cammino di conversione superando l’accidia, che è uno dei sette vizi capitali. Accidia che – come ci insegna la fede – è torpore malinconico, inerzia nel vivere e nel compiere opere di bene: pigrizia, indolenza, infingardaggine, svogliatezza, abulia. ACCIDIA che  esprime un forte disagio esistenziale, tipico di oggi  in tanti giovani e meno giovani, che vivono in un rapporto  sociale deformato, pieno  di lamentele contro gli altri,  contro quello che gli altri fanno, senza comunque mai determinarsi a spendersi di persona, ad impegnarsi, a valorizzare i propri talenti, con il dovere di mettersi a servizio della collettività. L’accidia – dice Papa Francesco – “è come la droga; ti piace ma distrugge la tua vita….la tua vita  e anche quella degli altri e della società civile”. La Pasqua è il “cuore dell’anno liturgico”: il Crocifisso  è il Risorto !  un uomo uscito dal sepolcro che è più vivo di prima, e Che non muore più.

 E  mai dobbiamo dimenticare che la potenza del Signore crocifisso-risorto non dipende dalle circostanze esteriori, né tanto meno dall’emozione di un particolare momento.  Ma  dalla conversione sincera del cuore! Che deve lasciarsi travolgere dalla luce e dalla gioia di Cristo-risorto, capace di vincere ogni situazione di morte, fondata sull’egoismo e sul desiderio  di dominio sugli altri. Auguri!


Diego Acquisto
E  mai dobbiamo dimenticare che la potenza del Signore crocifisso-risorto non dipende dalle circostanze esteriori, né tanto meno dall’emozione di un particolare momento.  Ma  dalla conversione sincera del cuore!

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