Un’attività “spregiudicata”, come la definiscono i magistrati, portata avanti in un “territorio caratterizzato da decenni di forte recessione economica”. C’è rabbia dopo il “terremoto” Girgenti acque. Gli agrigentini si sentono traditi e presi in giro. Per cercare di restituire dignità ai cittadini, parte lesa di una vicenda che contiene elementi di sottosviluppo “doloso”, l’amministrazione comunale di Favara si prepara a costituirsi parte civile. “Riteniamo doveroso- dice il sindaco, Anna Alba- convocare le associazioni dei consumatori di Favara per provare a stabilire una linea comune nell’ipotesi di rinvio a giudizio nell’indagine WATERLOO. In tal caso si chiederà il ristoro delle somme che i favaresi hanno versato per i reflui da depurazione. L’ente ha il dovere di tutelare i cittadini in questa triste vicenda. Attendiamo l’esito delle azioni della magistratura certi che verrà fatta chiarezza su un tema che ha refluenze sulla salute pubblica.” Ieri, l’associazione Tante case, tante idee ha chiesto ai Comuni della Provincia “la costituzione come parte civile negli eventuali procedimenti verso chi avrebbe ordito, per interessi personali, contro l’intera Comunità civile, costringendola a “patire la sete”, truffandola con costi non dovuti, danneggiandola economicamente e moralmente.”
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