Un’altra prova di carattere, un’altra conferma di crescita. La Fortitudo Agrigento di coach Daniele Quilici supera Mestre 79 a 68 in una gara tosta, fisica, nervosa, ma sempre tenuta in mano con lucidità. Gli ospiti di Mattia Ferrari si erano presentati con ottime credenziali, ma sono stati puniti da una difesa aggressiva, dalle palle perse (ben 14 nei primi 20 minuti) e dalla maggior energia dei padroni di casa nei momenti chiave.
Agrigento parte con Romeo, Scarponi, Morici, Chiarastella e Martini. L’avvio è folgorante: 8-2 in tre minuti e mezzo e timeout immediato per Mestre. La Fortitudo lavora bene nei backdoor e tiene duro sotto canestro nonostante qualche rimbalzo offensivo concesso. Il primo quarto si chiude 17-13.
Nel secondo parziale spazio a Peterson e Disibio, buono l’impatto del quintetto rimaneggiato con un Peterson combattivo che spinge i suoi sul +10. Mestre esaurisce il bonus a metà periodo e subisce l’aggressività agrigentina, che porta anche a quattro giocatori ospiti con 2 falli. Il primo tempo finisce 42-34, con un minibreak finale degli ospiti. Ottima prova di Chiarastella (8 punti, 4 rimbalzi in 16’) e Morici (9 punti in 12’). Bene anche Peterson con 4 rimbalzi. Agrigento tira con il 45% da due (10/22) e il 40% da tre (4/10), ma la chiave sono le 5 palle recuperate contro le 9 perse da Mestre.
Nel terzo periodo, la Fortitudo raggiunge anche il +18 con una bomba di Morici e un’intensità che non cala. Mestre sembra tramortita, ma trova sul finale un break di 7-0 che la tiene aggrappata alla partita: 66-55 al 30’.
Nel quarto decisivo, Aromando sale in cattedra e prova a rimettere in partita i veneti. Mestre si rifà sotto fino al -3, ma ci pensa Peterson a lottare sotto le plance e poi Scarponi a chiudere i conti con una tripla pesantissima a 2’30” dalla fine. Mestre non riesce più a colpire, e Agrigento festeggia davanti al suo pubblico con un successo che vale tanto in termini di classifica e fiducia.

Nella foto di copertina Morici contro Aromando – foto Nino Piraneo
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