Formia, tre giorni che forgiano i maestri del futuro
Nel Centro di Preparazione Olimpica “Bruno Zauli” di Formia si è consumato un rito che va oltre la semplice formazione tecnica. Dal 10 al 12 ottobre, corridoi affollati, strette di mano cariche di significato e sorrisi complici hanno raccontato una verità semplice quanto fondamentale: i campioni nascono sui tatami, ma sono i maestri a forgiarli.
Il Corso Nazionale Insegnanti Tecnici 2025 promosso dalla Federazione Italiana Taekwondo ha riunito allenatori esperti e aspiranti istruttori in tre giorni che hanno ridisegnato il concetto stesso di aggiornamento professionale. Non lezioni frontali passive, ma laboratorio vivo dove tecnici della World Taekwondo hanno dialogato alla pari con chi ogni giorno trasforma intuizioni pedagogiche in atleti pronti per i palcoscenici internazionali.
Perché dietro ogni medaglia olimpica si nasconde un maestro che ha saputo riconoscere talento grezzo e trasformarlo in eccellenza certificata.
Un corso senza distanze: la visione di Angelo Cito
Ad aprire i lavori nella giornata inaugurale è stato il presidente Angelo Cito, che non si è limitato a formalità di rito ma ha tracciato una visione chiara di cosa significhi formare chi forma. “Un corso senza distanze” è stata la formula scelta per sintetizzare la filosofia federale: non gerarchie che separano, ma dialogo orizzontale che arricchisce.
La presenza dei tecnici della World Taekwondo Park Seungjin e Kang Yujin non è stata semplice ciliegina sulla torta istituzionale, ma scelta strategica precisa. Portare a Formia professionisti che lavorano ai vertici mondiali significa offrire ai maestri italiani un confronto diretto con metodologie validate sui tatami olimpici di tutto il pianeta.
“Qui il valore nasce dal dialogo e dal confronto, perché solo ascoltandoci e mettendo in comune le esperienze possiamo crescere come comunità tecnica”, ha dichiarato Cito con quella autorevolezza che deriva da chi ha vissuto il taekwondo dall’interno prima di guidarlo dall’alto. Formia non è solo struttura olimpica dove si allenano talenti, ma cattedrale dove si coltivano valori e metodo che poi si ramificano nelle centinaia di palestre sparse sul territorio nazionale.
L’atmosfera si percepiva già dai primi minuti: docenti e corsisti fianco a fianco, appunti condivisi, domande puntuali che rivelano voglia autentica di crescere professionalmente.
Dai dati alle esercitazioni: il metodo che fa la differenza
La prima giornata ha segnato un cambio di paradigma nella formazione federale, aprendo con un tema che solo pochi anni fa sarebbe sembrato alieno al mondo delle palestre: la cultura dei dati. Il Segretario Generale Simone Caioli ha guidato una sessione dal titolo programmatico: “Allenare i dati”.
“Non sono solo numeri. Sono scelte, direzioni, risultati”, ha spiegato con quella pragmaticità che caratterizza chi conosce intimamente le difficoltà gestionali delle associazioni sportive dilettantistiche. L’obiettivo non è trasformare maestri in analisti finanziari, ma fornire strumenti concreti per trasformare informazioni grezze in decisioni strategiche. Dall’analisi delle partecipazioni alle metriche d’impatto dei progetti, fino all’uso di cruscotti semplificati per la pianificazione: un percorso pensato per chi allena quotidianamente.
Il cuore pulsante della giornata è arrivato con i tecnici della World Taekwondo. Park Seungjin e Kang Yujin hanno concentrato l’attenzione su esercitazioni tecniche scalabili: “La qualità dell’esecuzione nasce dall’equilibrio fra metodo, ripetizione intelligente e variabilità. L’obiettivo è integrare tecnica e decision making, perché l’atleta sia autonomo e reattivo nelle situazioni reali.”
Il Virtual Taekwondo ha completato il mosaico innovativo. Matteo Cito, Responsabile del Dipartimento Internazionale, ha presentato questa frontiera non come sostituzione del tatami tradizionale ma come ampliamento strategico: “È un terreno nuovo per allenamento, promozione e competizione, che parla a pubblici giovani e digitali.” La postazione test attiva durante il corso ha registrato code continue, segno tangibile che la curiosità dei tecnici si è trasformata in sperimentazione concreta.
Sistema competizioni e valori: oltre la tecnica
La seconda giornata si è aperta con Luigi Fattizzo, Responsabile del Dipartimento Sport FITA, che ha guidato i partecipanti attraverso il labirinto del sistema competizioni internazionale. Classificazione eventi, coefficienti ranking, criteri di accesso e passaggi di categoria: elementi tecnici che determinano il percorso atletico dalla palestra locale al tatami olimpico.
Ma Fattizzo non si è limitato alla teoria astratta. Ha mostrato passo dopo passo le funzioni operative dei portali federali – iscrizioni, calendario, modulistica – trasformando la burocrazia in strumento strategico. “Dalla palestra si costruisce la gara. Una programmazione informata permette all’atleta di arrivare preparato in modo strategico, in linea con l’evoluzione dello sport moderno.”
L’ospite più atteso è stato Carlo Molfetta, oro olimpico a Londra 2012 e oggi Direttore Generale dei Giochi del Mediterraneo 2026. Il suo saluto ha commosso molti presenti: “Formia sa di casa, ricordo i tanti giorni di lavoro, sudore e sogni vissuti qui.” La presentazione della manifestazione multidisciplinare del 2026 ha aperto finestre su un futuro dove “lo sport sarà al centro, davanti agli occhi del mondo, come strumento di crescita, dialogo e futuro.”
Nel pomeriggio Angelo Cito ha riportato il focus sui valori fondamentali che non possono mai essere separati dallo sport. La Taekwondo Humanitarian Foundation costituisce l’esempio concreto di questa visione: dall’accoglienza riservata all’atleta rifugiato Hadi Tiranvalipour alle attività dopo il terremoto di Amatrice, fino ai campi profughi giordani dove oltre 200 cinture nere testimoniano la capacità trasformativa del taekwondo anche nei contesti più difficili.
Dalla periodizzazione agli esami: il rigore che forma eccellenza
La seconda parte della giornata ha alternato i gruppi tra due pilastri della formazione moderna: periodizzazione dell’allenamento e trasferimento delle competenze in contesto agonistico. Il principio di fondo è semplice quanto potente: un piano di allenamento vale solo se ciò che viene sviluppato in palestra risulta riconoscibile e applicabile durante la competizione.
I lavori hanno affrontato indicatori pratici come carichi, intensità e densità, concentrandosi sulla costruzione di esercizi funzionali dove decisione, gestione dello spazio e timing riproducano fedelmente le dinamiche del combattimento reale. Quando la programmazione incontra la realtà del tatami competitivo, la crescita dell’atleta diventa misurabile e verificabile.
La domenica ha visto protagonista il Poomsae con l’aggiornamento Taegeuk guidato dal Maestro Andrea Notaro, Direttore Nazionale Italiana Poomsae. Sessione intensa all’aperto che ha alternato dimostrazione tecnica, correzioni puntuali su errori ricorrenti (ampiezza passi, allineamento braccia, altezza calci) e progressioni scalabili per diversi livelli.
Il weekend si è concluso con gli esami finali, dove le commissioni hanno valutato con rigore tecnica, timing e qualità dell’esecuzione. I candidati hanno risposto con preparazione tangibile, trasformando tre giorni di studio intenso in risultati concreti certificati.
Formia conferma: qui si forgiano i maestri del domani
Il Centro di Preparazione Olimpica “Bruno Zauli” ha confermato ancora una volta la sua duplice natura: tempio dell’eccellenza atletica e cattedrale della formazione pedagogica. Tre giorni che hanno trasformato aggiornamento professionale in esperienza comunitaria, dove domande puntuali nei corridoi, curiosità autentica verso l’innovazione e confronto costante tra generazioni di tecnici hanno disegnato un clima che va oltre la semplice partecipazione passiva.
La FITA ha dimostrato con i fatti quanto l’investimento sui maestri non sia voce secondaria di bilancio, ma strategia centrale di un sistema che vuole competere ai massimi livelli internazionali. Perché i campioni olimpici di domani si stanno già allenando oggi nelle palestre sparse sul territorio nazionale, guidati da tecnici che questo weekend hanno affilato competenze, aggiornato metodologie e rinnovato quella passione che trasforma insegnamento in vocazione.
Formia ha forgiato ancora una volta i maestri del futuro. E il futuro del taekwondo italiano passa inevitabilmente attraverso le loro mani esperte.
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