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Home » Agrigento2025 » Fondazione Capitale della Cultura ferma? Minio dice di no!

Fondazione Capitale della Cultura ferma? Minio dice di no!

Lorenzo Rosso Di Lorenzo Rosso
20 Settembre 2024
in Agrigento2025, Cultura
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Intervista a Giacomo Minio: Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025

A molti mesi dal conferimento del titolo da parte del Ministero, sembrerebbe che “Agrigento Capitale Italiana della Cultura” sia solamente più un’esclusiva della Regione Siciliana che ha stanziato fondi e ha anche organizzato direttamente alcuni eventi. Sarà sempre così? Da gennaio 2025 prende avvio l’Anno della Cultura e in molti si domandano quali spazi di autonomia ha (o avrà) la Fondazione nel contesto di Capitale della Cultura? A queste domande risponde il presidente della Fondazione, Giacomo Minio.

“La Regione Siciliana – dice il presidente – ha finanziato delle manifestazioni culturali ed artistiche quale preparazione ad un evento di grande respiro, per il 2025. E’ interesse reciproco delle varie istituzioni, fare squadra per mettere insieme sinergie, idee, progetti, programmi mostrando il meglio dell’arte, della cultura e dei talenti umani. In questo contesto anche la Fondazione, non dubito, che sarà chiamata a parteciperà attivamente alle prossime attività che la Regione vorrà programmare”.


Ad Agrigento si sostiene che la scarsa comunicazione della Fondazione Capitale della Cultura determinerebbe, secondo molti, il sospetto che quest’ultima “sia ferma” ossia non riesca ad essere operativa. Perché non comunicare in maniera più frequente il vostro operato?

“La costituzione di una Fondazione e il suo avvio per la piena operatività ha tempi canonici incomprimibili – risponde Giacomo Minio. – Ricordo che il CdA si è insediato a fine febbraio ed oggi la Fondazione è operativa. Quindi non solo non è stata “ferma”, ma ha sviluppato una grande mole di attività amministrative anche con riferimento al Dossier approvato da Ministero. Credo sia utile però una Comunicazione di qualità e non di quantità”.


Al di là degli eventi già finanziati dalla Regione, la Fondazione potrà gestire autonomamente l’organizzazione di altri eventi, nel 2025, con fondi propri?

“Certamente, con fondi esterni che auspichiamo arriveranno dal fund raising o da enti che vorranno compartecipare agli eventi; si valutano anche con grande interesse le manifestazioni di spessore autofinanziate da fondazioni e privati”.


Si continua a parlare di ritardi nella programmazione degli eventi, a cosa sono dovuti?

“Abbiamo svolto un lavoro amministrativo titanico per avviare un ente costituito a fine febbraio e oggi operativo – spiega il presidente della Fondazione. – Parallelamente si è portato avanti il tema artistico e la relativa programmazione del dossier e non solo. Continueremo a lavorare per una regia unica e condivisa; abbiamo la forte responsabilità individuale, ripeto, individuale, di fare ciascuno la propria parte; enti del territorio, privati, imprese, Fondazioni, associazioni, scuole e quanti vorranno prendere parte attiva a questo straordinario evento. Vi è l’esigenza di fare squadra, pensare in positivo, seminare insieme con fiducia e speranza per tracciare le nuove direttrici del nostro futuro, sapendo che tutto ciò che va pensato, programmato, progettato deve manifestare i suoi effetti traguardando il 2030; questa è la vera sfida, disegnare insieme le nuove direttrici del nostro futuro”.


Però la cittadinanza continua ad essere poco coinvolta in Capitale della Cultura. La recente sostituzione del ministro avrà ripercussioni nell’organizzazione degli eventi?

“Non posso dubitare che anche il neo Ministro Alessandro Giuli abbia interesse alla piena riuscita di questo evento, essendo questo proprio riferito ad un bando Ministeriale; auspichiamo – conclude Giacomo Minio – di incontrare nel più breve tempo possibile il Ministro proprio per riprendere i ragionamenti avviati tra Ministero e Fondazione per Agrigento Capitale Italiana della Cultura”.


LORENZO ROSSO

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Tags: Agrigento 2025
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