Favara è un’immagine della Sicilia e dell’Italia
Di Diego Acquisto
Comportamenti politicamente discutibili, gesti e parole in “libertà, mentre i problemi attendono, anzi si aggravano. E Favara in questo momento è forse davvero un’immagine paradigmatica.
Non parliamo della Sicilia perché appare evidente il suo “ottimo” inserimento nell’assetto amministrativo del governatore uscente Crocetta.
Per l’Italia, basta considerare il recentissimo rapporto 2017 sull’occupazione e sugli sviluppi sociali in Europa (Esde) pubblicato dalla Commissione che dice che il numero di persone che vivono in condizioni di povertà estrema (11,9%) è aumentato fra 2015 e 2016, unico caso in Ue con Estonia e Romania. Non solo ! l’Italia in Europa ha il record dei cosiddetti Neet , cioè quella fascia di giovani tra 15 e 24 anni, ch non ha e non cerca un lavoro, né è impegnato in un percorso di studi o di formazione. Due dati questi che a Favara, naturalmente, senza ombra di dubbio, bisogna considerare ben al di là della media nazionale.
E restaimo a considerare solo la situazione di Favara ! dove la cronaca recentemente ha registrato tante cose politicamente discutibili, e poco o nulla sui veri problemi. A partire dal problema dei problemi, che dopo il disastro del dissesto è indubbiamente il piano di bilancio riequilibrato per avviare il risanamento delle finanze comunali, esorcizzando lo spettro di un nuovo dissesto, che alcuni voci, – speriamo non veritiere – danno invece come già paurosamente in atto ed ancora più disastroso del primo.
In tutti i campi, per la soluzione dei problemi le parole non bastano, soprattutto se si tratta di soldi in cifre. E i numeri precisi a breve dovrebbero finalmente essere di pubblica ragione.
Di gesti, comportamenti discutibili, parole in libertà da parte degli operatori politici direttamente sulla scena,(ma non solo !), ce ne sono stati di tutte le tipologie, qualità e colorature. A partire dalle minacce di scioperi della fame o della sete, dall’annuncio di volersi incatenare davanti al Palazzo di Città, a quello di ricorrere ai Giudici, singolarmente o addirittura in gruppo per risultare più efficaci. Il motivo, l’inopportuno annuncio generico della Sindaca penta stellata Anna Alba, che durante un Convegno preelettorale del suo Movimento a Palermo, ha riferito che in questo primo anno del suo mandato, “qualche consigliere dell’opposizione” l’ha avvicinato “per affari loschi, secondo la vecchia logica”. Ed al suo deciso rifiuto la conseguente strategia dello stesso Consigliere di una continua denigrazione del suo operato come sindaca. Inutile è risultata la chiarificazione della stessa, che ha tenuto a precisare di aver giudicato l’episodio disdicevole solo politicamente, ma penalmente senza rilevanza alcuna. Una spiegazione questa che ha suscitato diverse opinioni, ha infiammato di più gli oppositori politici, tutti di parere proprio opposto a quello della Sindaca. Discussione che ha costretto ad intervenire alcuni esperti giuridici, che hanno però assegnato la competenza unicamente al Pubblico Ministero, al quale bisogna adire per un giudizio di competenza. Cosa che nessuno, sino ad ora ci risulta che abbia fatto, sia di quelli che sono convinti che ci sia già reato, sia degli altri che invece giudicano l’episodio solo politicamente riprovevole. E forse è meglio così !
Ma i problemi restano e l’attenzione non deve essere distratta da questioni di rapporti personali, che non devono prendere la scena al posto dei problemi della città. Ed è bene evitare parole, atteggiamenti e comportamenti che, mancando di rispetto alle persone, danneggiano pure il bene comune.
Nel Consiglio Comunale del 14 luglio u.s., prima che l’opposizione abbandonasse la seduta, facendo venire meno il numero legale, la Sindaca Anna Alba, accusata di avere genericamente offeso, ha sciorinato una lunga serie, veramente impressionante, di contumelie ed offese, personali e istituzionali, ricevute in questo anno ! Credo che se non a tutti, a molti, ( dato che si tratta di parole ufficiali, regolarmente verbalizzate, perché pronunciate nella pubblica assise cittadina) è venuto in mente che sarebbe stato meglio se quelle parole non fossero mai state pronunciate e che magari, come nel recente passato, qualcuno avesse alzato la voce per difendere almeno la rispettabilità del ruolo istituzionale. Chissà ! se anche di questo dovrà interessarsi il Pubblico Ministero, unico competente a giudicare quando si oltrepassa il limite della legalità e si cade nel reato !
Ma veramente credo che ci sia da lasciar subito perdere ogni cosa ! perché al di là di tutto non c’è dubbio che bisogna anzitutto concentrarsi sui problemi seri della nostra città. Anche la Sindaca deve avere la serenità necessaria per assolvere al suo ruolo, stimolare la discussione sui più importanti temi amministrativi attuali, costringendo maggioranza e opposizione a confrontarsi sui programmi e sui progetti di sviluppo del nostro territorio. Partendo dal dissesto e quindi con un supplemento di coraggio per affrontare la situazione. Importante concentrarsi sui problemi senza perdere altro tempo, nella linea del programma votato dal popolo. Un programma che però non deve restare sulla carta. Bando quindi alle diatribe sterili anche su facebook, dove ognuno riceve consensi. Quando si è convinti che ci siano reati, diventa un dovere andare dai Magistrati e contemporaneamente però lavorare alacremente per la città, recuperando il tempo perduto, spiegando i problemi al popolo, mettendosi insomma a contatto con la gente. Democrazia è rispettarsi reciprocamente nella diversità dei ruoli e delle opinioni.
Al popolo interessa la soluzione dei problemi sui quali subito bisogna riportare l’attenzione
Diego Acquisto
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