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Home » L’angolo di don Diego » Favara chiede altro: ritrovare la calma

Favara chiede altro: ritrovare la calma

Valentina Alaimo Di Diego Acquisto
2 Giugno 2022
in L’angolo di don Diego
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Chiunque, credo che senta subito di dire che nulla si risolve nella rabbia e con la rissa, anzi! Favara chiede altro. Credo perciò che il bene comune esiga subito un recupero di “coraggio” al fine di realizzare – secondo la volontà che il popolo favarese ha espresso in maniera chiara – una convivenza pacifica tra potere esecutivo assegnato al Sindaco e   potere  legislativo assegnato al Consiglio Comunale. Una convivenza pacifica, frutto di maturità democratica ed   umana,  nel rigoroso reciproco  rispetto dei ruoli, così come democraticamente deciso dal popolo. E quindi nel pieno rispetto della sovranità popolare che è la base della democrazia; rispetto reciproco al di là della diversità delle legittime opinioni ed aprire così piste nuove di un cammino innovativo di progresso. Favara deve potere essere di esempio,  e sono sicuro che lo sarà,  nel ritrovare la calma necessaria  per unire le forze, ragionare e decidere , deliberare  in maniera chiara all’unanimità o a maggioranza, anche variabile, puntando sempre ed  unicamente  al bene comune.  Bene comune. Come sempre ricorda la DSC ( Dottrina sociale della Chiesa). Ed intanto,  mai  distrarsi dal pensare all’ordinario,  all’amministrazione di “routine”,  con ancora maggiore attenzione. Il punto che a me pare comune,  proprio condiviso, senza ombra di dubbio  da tutti i  Consiglieri Comunali e dal Sindaco,  è quello, non solo di migliorare il  servizio dei rifiuti, che riguarda anche la salute fisica dei cittadini tutti, ma anche, possibilmente,  di abbassare i costi. Questo è il punto centrale per il quale ognuno deve fare la propria parte con coraggio, onestà intellettuale, nel rispetto della legge, senza furbizie più  o  meno interessate   di alcun genere.  Il CC deve fare la sua parte e deliberare. Il Sindaco quello che a Lui compete, nel reciproco confronto ed in collaborazione studiare ed accogliere reciprocamente possibili suggerimenti/accorgimenti per raggiungere l’obbiettivo, preparando bene gli atti… ciascuno (Sindaco ed Assessori) e Consiglieri Comunali  di tutti i Partiti e Movimenti…..spiegando tutto al popolo… senza parole inappropriate in libertà, né tanto meno insulti, senza risse,  ma sempre nel rispetto e nella ragionevolezza delle decisioni che dal proprio punto di vista servono meglio il bene comune. Quella pagina di cronaca consiliare del 31 maggio u.s., che comunque non deve essere drammatizzata, deve servire per programmare meglio il prosieguo, magari anche chiarendo davvero dal punto di vista strettamente giuridico, se è proprio azzeccata l’espressione che il Sindaco in Consiglio Comunale  è solo un “ospite gradito”; o se  – (come penso io, così come mi pare anche  tanti comuni cittadini)  – ha proprio  il dovere di partecipare,  perché il Consiglio Comunale  rappresenta l’intero popolo … lo stesso popolo che lo  ha – (specie in questo caso , proprio a Favara!)  –  largamente eletto, con decisione a chiarissima maggioranza.  Non sul filo di lana, –  (come talvolta è successo !, ma che comunque in democrazia bisogna sempre con maturità accettare ) – per esercitare  il potere esecutivo. Un potere  che non è  meno importante del legislativo, che  potrebbe far restare solo sulla carta anche le migliori decisioni.


Diego Acquisto
Favara deve potere essere di esempio,  e sono sicuro che lo sarà,  nel ritrovare la calma necessaria  per unire le forze, ragionare e decidere , deliberare  in maniera chiara all'unanimità o a maggioranza, anche variabile, puntando sempre ed  unicamente  al bene comune.  Bene comune.

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