Il pubblico ministero Chiara Bisso ha chiesto il rinvio a giudizio di otto persone accusate di aver indebitamente percepito il reddito di cittadinanza. Questa mattina era in programma l’udienza preliminare, davanti il Gup del Tribunale di Agrigento Stefano Zammuto, ma un difetto di notifica ad uno degli imputati ha fatto slittare il procedimento al prossimo 20 settembre. Secondo l’accusa otto agrigentini avrebbero falsamente indicato di risiedere in maniera continuativa in provincia, pur vivendo effettivamente all’Estero. Il danno erariale calcolato ammonterebbe ad oltre 60 mila euro.
Rischiano il processo sono: Erika Agnello, 31 anni di Agrigento; Francesca Carbone, 42 anni di Agrigento; Antonino Castiglione, 59 anni di Grotte; Paola Gambaro, 56 anni di Agrigento; Dario Micalizio, 40 anni di Favara; Loredana Rizzuto, 49 anni di Agrigento; Sonia Sciabica, 47 anni di Agrigento; e Luis Alberto Zazzetta, 62 anni di Agrigento. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Monica Malogioglio, Annalisa Russello, Salvatore Cusumano, Olindo Di Francesco, Antonio Provenzani, Fabio Sardo e Pietro Maragliano.
Il difensore di Carbone, l’avvocato Salvatore Cusumano, ha patteggiato 10 mesi e 20 giorni di reclusione. L’inchiesta avviata tra il gennaio, ed il maggio dello scorso anno, si sviluppa incrociando le istanze depositate dalle otto persone con l’iscrizione all’Aire (anagrafe italiani residenti all’Estero). Gli indagati avrebbero presentato false dichiarazioni sulla residenza.
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