E’ tornato in carcere Samuel Pio Donzì, 25 anni, l’agrigentino accusato di estorsione ai danni del titolare di un noto bar, coinvolto nella maxi inchiesta antimafia dei Carabinieri di Agrigento e della Dda di Palermo, che tra dicembre e gennaio scorsi ha messo in ginocchio i clan di Porto Empedocle e Villaseta. La Corte di Cassazione, infatti, decidendo definitivamente sul ricorso presentato dal suo difensore che invocava l’annullamento della misura cautelare, Donzì era ai domiciliari, e dai pubblici ministeri della Dda che chiedevano la misura cautelare più afflittiva, ha disposto la detenzione in carcere e conseguentemente alla lettura del verdetto i giudici della Procura generale presso la Corte d’appello di Palermo hanno firmato l’ordine di carcerazione. Donzì è stato arrestato dai carabinieri del Comando provinciale di Agrigento e, dopo le formalità di rito, accompagnato in carcere. L’indagato è accusato di estorsione, insieme a Giuseppe Sottile e a Gabriele Minio, perché ha preteso, con violenza, di consumare alcolici e mangiare senza pagare il conto.
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