Il cantiere dello stadio è finalmente realtà dopo decenni di attese e promesse.
AGRIGENTO – Dopo decenni di attese, rinvii e promesse mai mantenute, le ruspe sono finalmente entrate in azione allo stadio Esseneto. È ufficialmente iniziato il cantiere per la ristrutturazione dell’impianto sportivo simbolo della città, che resterà chiuso per circa otto mesi.
Un momento storico per Agrigento, che da troppo tempo sogna uno stadio moderno e funzionale. La ditta Althea S.r.l. di Favara, incaricata dal Consorzio bolognese Fenix S.c.a.r.l., ha preso possesso dell’area e avviato le prime opere di demolizione e smaltimento dei materiali. Il progetto – finanziato con fondi PNRR – prevede interventi su tribune, spogliatoi, impianto elettrico e manto erboso, per riportare l’Esseneto agli standard di sicurezza e accoglienza adeguati a una città che vive di calcio.
Un risultato importante, frutto di un lungo lavoro amministrativo e politico, che l’ex assessore Gerlando Piparo ha seguito da vicino. “È un passo avanti per la città e per lo sport agrigentino”, ha dichiarato soddisfatto.
Eppure, in una terra come la nostra, dove troppo spesso i cantieri partono tra annunci e fotografie e poi si perdono tra proroghe e sospensioni, la vera buona notizia non è questa. La vera notizia – quella che tutti gli agrigentini e i tifosi dell’Akragas attendono – sarà vedere lo stadio riaperto, consegnato nei tempi previsti e restituito alla città.
Perché un cantiere che parte è un segnale di speranza. Ma un cantiere che si conclude nei tempi, ad Agrigento, sarebbe davvero una notizia storica.
I tifosi, pur consapevoli della necessità di questo sacrificio, sperano che – una volta per tutte – l’Esseneto non resti un sogno di carta, ma torni presto a essere la vera casa dell’Akragas e di Agrigento.
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