Un calvario lungo sette mesi, tra ricoveri in vari ospedali, due interventi chirurgici, e varie diagnosi. C.N., residente a San Giovanni Gemini, si è affidato agli avvocati Domenico Schembri e Michele Lombino, del Foro di Agrigento, e ha citato in giudizio l’Asp di Caltanissetta. Il Tribunale di Caltanissetta ha riconosciuto “il nesso eziologico tra il danno patito dal C.N., e l’intervento chirurgico dei sanitari dell’ospedale di Mussomeli”, condannando l’Asp nissena, ad un risarcimento di 12.196 euro, oltre il pagamento delle spese legali in favore dell’avvocato Schembri. L’ospedale di Mussomeli dipende dall’Aps di Caltanissetta.
Tutto ha avuto inizio il 25 marzo del 2013, quando C.N., venne sottoposto ad intervento chirurgico artroscopico di Meniscectomia, presso il presidio ospedaliero di Mussomneli. Successivamente all’intervento il paziente ha notato l’impossibilità di flettere il ginocchio. A distanza di appena 10 giorni dalle dimissioni, l’agrigentino era costretto ad un nuovo ricovero all’ospedale “Maria Immacolata Longo” di Mussomeli per comparsa di embolia polmonare bilaterale, polmonite basale sinistra, e versamento pleurico consensuale e subito dopo, dal 6 al 19 aprile, ricoverato al reparto di Cardiologia del nosocomio “Sant’Elia” di Caltanissetta per embolia polmonare, trombosi della femorale sinistra, versamento pleurico sinistro.
Persistendo il deficit funzionale al ginocchio, si è reso, dunque, necessario un nuovo ricovero, questa volta al reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, nell’ottobre dello stesso anni, “per cercare di rimediare, almeno in parte, agli errori commessi dai sanitari di Mussomeli”, dice la difesa. Quindi C.N., è stato sottoposto a nuovo intervento chirurgico-artroscopico, ma nonostante l’operazione e le sedute di fisioterapia, il dolore e altri sintomi non sono scomparsi.
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