Agrigento perde una delle sue figure più brillanti e carismatiche. La scomparsa di Enzo Alessi priva il panorama culturale siciliano di un giornalista, scrittore e regista teatrale che ha lasciato un segno indelebile. La notizia della sua morte arriva nell’anno di Agrigento Capitale Italiana della Cultura, rendendo ancora più amaro il vuoto lasciato da un uomo che, con passione e competenza, ha dedicato la sua vita alla promozione culturale del territorio.
Enzo Alessi era molto più di un semplice operatore culturale: era un visionario, capace di coniugare creatività e pragmatismo in progetti di grande spessore. Negli anni ’70, il suo ingresso al Piccolo Teatro Pirandelliano segnò l’inizio di una lunga e apprezzata carriera teatrale che contribuì a valorizzare il teatro agrigentino, facendone un punto di riferimento culturale.
La comunità teatrale locale, che oggi piange la sua scomparsa, lo ricorda come un uomo di rara onestà intellettuale, sempre pronto al dialogo, alle idee nuove e alla collaborazione. Memorabili i suoi interventi al Premio Buttitta, le sue telefonate cordiali, i frequenti incontri alla libreria Il Papiro e quella bellissima intervista a Teleacras, dove per quasi un’ora raccontò, con la sua solita lucidità, il mondo dei libri, dell’editoria locale e della promozione del territorio.
In un momento storico in cui Agrigento si afferma come capitale della cultura, la perdita di una figura come Alessi assume un peso ancora più significativo. È stato uno di quegli uomini che ha vissuto e promosso la cultura senza bisogno di ruoli ufficiali o grandi palcoscenici, lavorando con costanza e passione per lasciare al territorio un’eredità culturale duratura. Alla moglie, a Lucia Nicuzza Alessi e a Raimondo Moncada vanno le condoglianze di un’intera città, che si stringe attorno alla famiglia in questo momento di dolore.
Ciao, Enzo. La tua luce continuerà a illuminare le scene della cultura agrigentina.
Enzo Alessi è stato protagonista per oltre mezzo secolo della vita culturale e artistica agrigentina. C’è tanto da scrivere su di lui, che non può essere condensato in una breve biografia.
È stato regista teatrale e televisivo, attore, scrittore, poeta, sceneggiatore, ricercatore di tradizioni popolari, collaboratore negli anni di diverse testate giornalistiche (La Sicila, Giornale di Sicilia, L’Ora, L’Unità, L’Amico del Popolo, La Tribuna, Giorni-Vie Nuove), ideatore e conduttore presso Tele Video Agrigento di diversi programmi (Il dito nell’occhio, Controcorrente, Dalla parte degli infedeli, Porte Aperte); è stato ideatore e conduttore nell’emittente televisiva Teleacras del programma Memoria in cui si è occupato di cultura, cinema e libri. Ha pubblicato il libro Memoria (1996 – Edizioni l’Accademia) con Tonina Rampello, una ricerca sulle tradizioni popolari siciliane; Poesie Corsare (1997 Pezzino Editore); Lunga vita a Don Chisciotte (1997 – Edizioni l’Accademia); La città dei Miracoli (prima edizione 1997 con l’Accademia, seconda edizione 2003 con il Centro Pasolini di Agrigento, terza edizione nel 2022 con Medinova); La pelle dei serpenti (2021, Capit).
Ha scritto e rappresentato le opere teatrali Alza la testa contadino tratta dal libro La Sicilia non è un’isola di Salvatore Di Benedetto; Un vescovo ribelle dal testo Dalla parte degli infedeli di Leonardo Sciascia; Un filo di fumo dal romanzo omonimo di Andrea Camilleri; Strage di Stato a Porto Empedocle dal romanzo La strage dimenticata di Andrea Camilleri; Maschere nude e Kaos da Novelle per un anno di Luigi Pirandello; Passione di Michele dal romanzo omonimo di Giuseppe Fava.
Già direttore artistico della rassegna nazionale di teatro “La Settimana Pirandelliana”, vice presidente nazionale dell’Unione Italiana Libero Teatro, ha collaborato con Ruggero Jacobbi, Andrea Camilleri, Giorgio Prosperi, Rodolfo Finzi, Guido Fabbri, Pino Passalacqua, i fratelli Taviani.
È stato fondatore e direttore artistico dell’Accademia Teatrale di Sicilia dopo la storica esperienza con il Gruppo Teatro l’Officina. Ha partecipato con la propria compagnia teatrale a diverse rassegne nazionali di teatro vincendone alcune (Cava dei Tirreni, Monza, Castellana Grotte, Schio e Valdagno, Chioggia, Montagnano di Arezzo, Bivona e Pesaro) e con diversi riconoscimenti in altre (Macerata, Bolzano, Laives, Verona, Casteltermini). Ha rappresentato commedie di Luigi Pirandello in Belgio, Svizzera, Germania, Francia. Tanti gli autori messi in scena. Tante le compagnie che ha diretto, ad Agrigento, Raffadali, Porto Empedocle, Cianciana, Siculiana e Realmonte.
Ha preso parte agli sceneggiati televisivi La corda pazza, Giufà, Ragazzi di zolfo, Contro la piovra per Rai Tre; al film Kaos dei fratelli Taviani con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia per Rai Uno; Il giudice ragazzino per Rai Due; Western di cose nostre di Leonardo Sciascia con Domenico Modugno per Rai Due; La mano sugli occhi per Rai Due.
È stato promotore e organizzatore di svariate iniziative culturaIi, alcune organizzate anche per la valorizzazione del centro storico di Agrigento. Per oltre un ventennio ha organizzato con Tonina Rampello il premio nazionale di poesia Alessio Di Giovanni.
Coordinatore per alcuni anni del Caffè Letterario nella Polizia di Stato di Agrigento; coordinatore degli incontri Autori in Girgenti ideati da Alessandro Accursio Tagano; direttore artistico per diversi anni del Premio Telamone e del Premio Buttitta, negli ultimi anni è stato promotore di svariati eventi come presidente della biblioteca comunale di Raffadali.
Nato a Raffadali l’8 dicembre 1944, è morto ad Agrigento il 6 gennaio 2025.
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