“Un adeguamento liturgico che non consente interventi di “finto antico”, poiché ogni epoca deve esprimersi nell’arte e nella fede secondo i linguaggi che le sono propri.” Ecco la descrizione da parte della soprintendenza della nuova cattedra del vescovo all’interno del duomo di Agrigento che è stata inaugurata e benedetta martedì pomeriggio, 22 febbraio, nel corso di una celebrazione eucaristica. Un “battesimo” preceduto da molte critiche perché a tanti ,quella nuova cattedra, non piace proprio: appare moderna e stona con il contesto circostante. La diocesi la difende. L’ arcivescovo, mons. Alessandro Damiano, fin dal suo arrivo ha manifestato la volontà di adeguare la cattedra episcopale ai principi del Concilio Vaticano II, alla dimensione pastorale del servizio episcopale alla luce del magistero di Papa Francesco. La Commissione Beni Culturali ha elaborato un progetto di adeguamento della cattedra alla luce delle indicazione dei documenti della Chiesa e dell’arcivescovo in dialogo con le esigenze di tutela manifestate dalla Soprintendenza ai beni culturali. La cattedra che fino a poco tempo fa era presente nella chiesa madre è stata demolita, era stata realizzata alla fine della anni 50 e non era sottoposta a vincolo.
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