Il Gip del Tribunale di Agrigento Alessandra Vella, accogliendo l’istanza avanzata dall’avvocato Angela Porcello, ha disposto la scarcerazione nei confronti del 43enne bracciante agricolo di Canicattì, accusato di aver violentato la figlia minorenne, in tre occasioni.
L’indagato ha lasciato il carcere di San Cataldo, e adesso si trova agli arresti domiciliari, con il braccialetto elettronico, in casa dei suoceri, che vivono fuori la provincia di Agrigento.
Il canicattinese, durante il drammatico interrogatorio di garanzia, davanti al Gip e Pm, in lacrime ha respinto le accuse. La difesa dell’indagato ha anche prodotto alcuni documenti, in seguito ad indagini difensive, che entrerebbero in contrasto con la versione raccontata dalla minore: “Nessuna violenza sessuale è stata consumata”.
L’inchiesta coordinata dal pm Gloria Andreoli, si basa sulle dichiarazioni rese dalla minore ad un’amica. La madre di quest’ultima, appreso il contenuto delle conversazioni, ha denunciato tutto ai carabinieri. La ragazzina, che è stata allontanata dalla casa familiare e si trova in una struttura protetta. Ha raccontato di aver subito abusi dal padre tre volte.
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