“Due ore in auto per fare tre chilometri” Delirio a San Leone, traffico paralizzato: situazione insostenibile e i turisti scappano.
La San Leone che vorrei… Eventuali vie di fuga … Non vorrei essere dentro un’ambulanza… Ci vogliono i sensi unici… Ci vuole una ZTL … Urge un piano del traffico…
Il post di Marco Maccarone sembra uguale a quello degli ultimi 10 anni. A San Leone in giorni di “festa” nulla sembra essere cambiato. Ancora ieri, 25 aprile, il lido di Agrigento non ha superato il test. Difficile consigliare la meta ai turisti, difficile preferirla per noi agrigentini.
Una coppia di turisti si lamenta: volevamo raggiungere la spiaggia per un aperitivo, abbiamo impiegato due ore per fare tre chilometri, poi ci abbiamo rinunciato.
Un bolgia, San Leone è un disastro, sente il peso insostenibile del problema viabilità. Ancora una volta ci troviamo a commentare una delle pagine più nere della storia del lido di Agrigento, dove i mezzi di soccorso rimarrebbero bloccati. Dove i medici reperibili avrebbero difficoltà a raggiungere il posto di lavoro. Dove i ristoratori vedono fuggire i loro clienti. Dove la gente prende d’assalto i boschetti, come denunciato da MareAmico, abbandona rifiuti e devasta l’ambiente. Ma anche la situazione spiagge è disastrosa. Tra divieti di balneazione e chioschi abbandonati o da ristrutturare. Poi c’è il SUK del lungomare, la pista clicabile invasa dai pedoni. Il serpentone delle auto incolonnate, San Leone è l’emblema di una città che non vuole migliorare. Difficile catturare investimenti da parte di imprenditori facoltosi, difficile pensare che San Leone possa essere turistica.
Non ci sono liti tra automobilisti. Soltanto rabbia, che monta ad ogni metro. Su Facebook c’è chi prova a strappare un sorriso, per quanto amaro. La verità è che qualcuno dovrebbe scusarsi. La verità è che questa città è diventata invivibile.
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