“Aboliamo le processioni, non c’è preghiera. I riti frequentati da gente che bestemmia”. Fa discutere il post dal titolo “Il coraggio di voltare pagina”, scritto su Facebook da Don Antonio Nuara, parroco della chiesa “Immacolata”, a Ribera. Parole che arrivano a pochi giorni dalla Pasqua, festa assai sentita a Ribera, e festeggiata con processioni che coinvolgono tutta la cittadinanza. Il prete si pone contro i tradizionali riti della città che, a suo dire, hanno poco a che fare con la preghiera e con la Chiesa.
“So di attirarmi addosso tante critiche. Credo alle processioni, ma mi rifiuto di condividere le processioni che si svolgono a Ribera e nei paesi viciniori. Queste le mie motivazioni: prima, la maggior parte di coloro che fanno parte dei vari comitati delle feste non frequentano i sacramenti e la messa; si vedono solo nei giorni della festa e poi ripiombano nel buio religioso; poi, nelle processioni non si prega, sono più passeggiate che atto di devozione. La gente che va dietro al fercolo chiacchiera, fuma e ci scappa anche la bestemmia. Scontati lo sfoggio e lu ‘sparlittiu’ di molti”.
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