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Home » evidenza » Direttore osservatorio internazionali dei diritti umani scrive ad a Alessandra Vella ed Carola Rakete: donne colte e coraggiose

Direttore osservatorio internazionali dei diritti umani scrive ad a Alessandra Vella ed Carola Rakete: donne colte e coraggiose

Redazione Di Antonello Nicosia
3 Luglio 2019
in evidenza
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Direttore osservatorio internazionali dei diritti umani scrive ad Alessandra Vella ed a Carola Rakete:

Due donne colte, coraggiose, determinate, sicure di sé, sedute l’una difronte all’altra hanno saputo dimostrare quanto la forza del buon senso abbia avuto un’ energia superiore a qualsiasi auspicato “perbenismo sociale” rivolto al rispetto di supposte leggi. Lo chiamerei, più che altro, mera e futile ipocrisia. “Una nave che soccorre migranti non può essere giudicata offensiva per la sicurezza nazionale”, queste sono le parole utilizzate dal Gip, Alessandra Vella. Già lo stesso verbo, “soccorrere”, è perspicuo, illumina sul grado di civiltà di una determinata società. L’ atto del soccorrere è intriso di buon senso, consapevolezza, buon vivere civile. Sanzionare un tal gesto a che pro? Quale messaggio viene veicolato alle nuove generazioni così facendo?
Xenofobia, xenofobia “claustrofobica”, che soffoca l’uomo, che marcisce ed esplode nel chiuso di una mente, la cui veduta non apre orizzonti,ma li sbarra.
Questa brutta vicenda mi riporta alla memoria l’azione del presidente statunitense Woodrow Wilson, il quale, alla fine della prima guerra mondiale, redige il suo programma di pace in 14 punti. Tra questi ultimi emerge e si staglia con fermezza la libertà di navigazione. Libertà intesa come agevolazione dei commerci, la cui base doveva essere la riduzione delle barriere doganali, precedentemente imposte.
Il mare che unisce, il mare che crea libero scambio, il mare che apre un orizzonte pronto per essere solcato.
Voglio continuare ad insegnare questa storia alle generazioni future, voglio parlare di menti grandi ed eccelse. Di uomini, donne con un coraggio così forte e grande da annullare qualsivoglia remore o paura.
Voglio raccontare la storia di due donne, il cui valore comune di sicurezza dell’essere umano ebbe dato l’input per andare oltre una politica votata agli utilizzi di escamotage.
Desidero una società la cui umanità emerga da ogni crepa, avendo sempre ben fisso un unico scopo, un comune obiettivo: il rispetto dei diritti umani.
Antonello Nicosia
Componente comitato nazione Radicali Italiani
Direttore osservatorio internazionali dei diritti umani

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