“Consentire a Marcello Dell’Utri di intestarsi una biblioteca della Valle dei Templi, per di più nel forte contesto mediatico delle celebrazioni di città capitale italiana della cultura, è un maldestro tentativo per fornire una patente di intellettuale e mecenate ad un personaggio che ha necessità di cancellare un passato impresentabile”. È l’opinione del segretario cittadino del Partito democratico di Agrigento, Nino Cuffaro, che manifesta un aperto dissenso alla possibilità che l’ex senatore Marcello Dell’Utri realizzi il controverso progetto di una biblioteca tematica sulla Sicilia nella Valle dei Templi di Agrigento.
“Mi occupo di libri. Sto costituendo una biblioteca nella Valle dei Templi di Agrigento. Una biblioteca a soggetto Sicilia, sarà una grande biblioteca”: queste le parole pronunciate da Marcello Dell’Utri l’8 aprile 2025 durante un firmacopie alla presentazione dei libri di Matteo Renzi e Vittorio Feltri alla Mondadori di Milano. Affermazioni che non piacciono a Nino Cuffaro che in un comunicato sottolinea: “Dell’Utri ufficialmente non fa più politica, ma nei fatti è oggi uno dei potenti della politica siciliana. È lui che ha determinato l’elezione a sindaco di Palermo di Roberto Lagalla, costringendo al ritiro il candidato di Forza Italia Francesco Cascio. È sempre lui che ha costruito il successo alla presidenza della regione di Renato Schifani contro il volere di Gianfranco Miccichè, presidente uscente dell’ARS. Ed oggi, con la “sua” biblioteca, può presentarsi come patrono dell’arte e intellettuale illuminato che crea cultura e occasioni di studio, grazie alla sponda del suo fedelissimo scudiero Riccardo Gallo, che nei fatti governa e muove le decisioni dell’ente parco archeologico di Agrigento”. Pertanto secondo il dirigente del Pd la biblioteca di dell’Utri “costituirebbe un vulnus gravissimo alla credibilità delle istituzioni e all’immagine di Agrigento nel mondo”.
Di diverso avviso il dirigente dell’associazione Insieme nel sociale, Aldo Capitano, per il quale vanno distinti il curriculum vita dell’ex senatore dell’Utri che è stato condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, dalla sua intenzione di realizzare una biblioteca.
“Mettiamo su i due piatti della bilancia, da un lato gli aspetti di vita perseguita con le sue pesanti condanne e nell’altro piatto, il peso culturale dello stesso e la sua grandiosa proprietà privata di libri, tanti libri preziosi, per realizzare a costo zero, con i milioni ereditati da Berlusconi, una Biblioteca sontuosa ad Agrigento? – dichiara Capitano – Vogliamo perdere anche questa occasione? È una donazione del dell’Utri che non compromette l’onorabilità della Città , anzi un apporto di un contributo di Altissimo valore culturale ed economico che non va perduto”.
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