Mazzallakkar, uno dei siti più rappresentativi di Sambuca di Sicilia è riemerso come dal Lago Arancio. Si tratta di un fortino in pietra, la cui costruzione risalirebbe a oltre mille anni fa, quando una colonia di arabi fondò la città di Zabut. Questa costruzione in pietra costituiva per le carovane in marcia una stazione di posta tra il mare e la montagna. La sua riapparizione è dovuta al prosciugamento del lago circostante. A far “scomparire” la fortezza a metà degli anni ’50 del secolo scorso, quando era ancora in perfetto stato di conservazione, fu la decisione della Regione di costruire un invaso artificiale in quella vallata conosciuta come la “Zona dei mulini”. Forse per un errore di calcolo o per una sottovalutazione, le acque sommersero Mazzallakkar. Negli ultimi anni, con il progressivo abbassamento del livello del lago, insieme alle torri che già svettavano dall’acqua, sono ricomparse anche le mura fortificate. L’amministrazione comunale di Sambuca vuole adesso valorizzare il bene e renderlo fruibile e sta lavorando a un protocollo d’intesa tra il Comune e l’azienda vinicola Planeta, la cui cantina Ulmo si trova proprio sulle sponde del lago, con l’obiettivo di realizzare un accesso pedonale attraverso i filari dei vigneti per raggiungere e ammirare l’antica fortezza. E anche il Festival Le Vie dei Tesori, che vede Sambuca tra i Comuni che fanno parte del network culturale e turistico, si prepara a inserire Mazzallakkar tra le tappe delle sue visite guidate.
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