Il gip del tribunale di Agrigento Micaela Raimondo, accogliendo la richiesta del procuratore Giovanni Di Leo e del sostituto Annalisa Failla, ha disposto l’incidente probatorio nell’ambito dell’inchiesta sul crollo del muro di cinta all’interno del cortile dell’ex ospedale, edificio destinato alla nascente sede universitaria di via Atenea. Si tratta di accertamenti irripetibili per stabilire la causa del cedimento. Il prossimo 23 luglio verrà affidato l’incarico all’ingegnere Vincenzo Ragusa. Nell’inchiesta ci sono 9 indagati e tra questi compare il nome anche del rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri.
Un atto dovuto per consentire di esercitare il diritto alla difesa e partecipare agli esami irripetibili. Cinque, invece, le persone offese tra i proprietari delle strutture ricettive e delle abitazioni che sono state evacuate in seguito al crollo. Il perito dovrà, in particolare, accertare le cause del cedimento con riferimento a eventuali “condotte di negligenza, imprudenza o imperizia nell’esecuzione dei lavori da parte dei soggetti intervenuti alla progettazione, esecuzione e direzione dei lavori di restauro e rifunzionalizzazione”.
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