Intervista a Cristian Mayer, Direttore Sportivo della Moncada Agrigento:
Alla vigilia della trasferta di Cento, partita che si gioca in anticipo venerdì sera per consentire la diretta televisiva sulle reti Rai, il direttore sportivo della Moncada Agrigento, Cristian Mayer, ha condiviso un’analisi approfondita sull’attuale momento della squadra; reduce da 4 sconfitte in altrettante sfide della fase a orologio.
Come valuti l’attuale momento della Moncada Agrigento?
L’attuale momento della Moncada Agrigento è sicuramente difficile, caratterizzato da sfide e incertezze. La mancanza di giocatori e le difficoltà nel fare mercato hanno reso la situazione ancora più complessa. È un periodo difficile che dura da mesi, e la ricerca di soluzioni è diventata sempre più complicata.
Quali sono state le principali difficoltà nel fare mercato?
Le difficoltà nel fare mercato sono state molteplici. Innanzitutto, la mancanza di giocatori disponibili ha reso complicato trovare le giuste risorse per rafforzare la squadra. Inoltre, durante l’anno, è stato ancora più difficile provare a fare acquisti significativi a causa delle circostanze impreviste e delle limitazioni di budget.
Avete provato a prendere giocatori provenienti da altre squadre?
Sì, abbiamo cercato di ampliare il nostro roster cercando giocatori motivati, anche provenienti da stagioni non esaltanti. Abbiamo anche tentato di acquisire giocatori di talento che potessero adattarsi all’ambiente della squadra. Tuttavia, finora i risultati di queste scelte non sono stati soddisfacenti.
Avete provato a ingaggiare Marco Portannese?
Avevamo messo gli occhi su Jeremy Senglin, in uscita da Brindisi, che ha preferito cedere alle lusinghe di altri. Stesso discorso per Marco Portannese che ha ritenuto non congrua la proposta della società. Agrigento aveva provato anche ad ingaggiare Lester Medford in uscita da Cremona, che ha poi preferito accasarsi all’estero. Soluzioni che ci avrebbero permesso di recuperare al meglio Cohill penalizzato da un infortunio. In ogni caso restiamo vigili sul mercato.
Credi ancora nella possibilità di centrare i play-out?
Bisogna essere realisti, la situazione è difficile ma non impossibile. Anche se andiamo ai play-out e riusciamo a vincere alcune partite, dobbiamo tenere d’occhio cosa fanno le altre squadre. È importante mantenere vive le speranze fino all’ultimo e cercare di ottenere risultati positivi sul campo. Se vinciamo 3 o 4 delle partite che restano abbiamo speranze di giocare la post season.
A chi attribuisci le responsabilità per l’andamento della squadra?
Gli infortuni hanno sicuramente avuto un impatto significativo sulle prestazioni della squadra, ma è anche importante valutare attentamente altri fattori. Ambrosin è stato massacrato tutte le partite. Ci fosse stata una differente pressione dal pubblico, come avviene in altre piazze, sicuramente molte cose sarebbero andate diversamente.
Come valuti la situazione del basket italiano in generale per quanto riguarda la programmazione delle squadre?
Programmare una squadra in Italia è una sfida complessa visto che la Lega ogni anno propone nuove regole. Il riferimento è alla fase ad orologio. Tutto questo – dice Mayer – favorisce le grandi società che hanno disponibilità a spendere e penalizza società come la nostra che hanno fatto della programmazione il loro cavallo di battaglia. La gestione dei punti e delle risorse finanziarie è cruciale per poter competere al massimo livello. È difficile confrontarsi con squadre che dispongono di risorse illimitate.
Gli americani non hanno inciso come si sperava. Come valuti il contributo degli italiani ?
Gli italiani hanno sempre avuto un ruolo fondamentale nella nostra squadra. Cerchiamo di trovare un equilibrio tra talento nazionale e internazionale, valorizzando le risorse del nostro paese. Nonostante le difficoltà, crediamo che gli italiani possano fare la differenza sul campo e contribuire al successo della squadra. Tuttavia quest’anno i nostri piani sono stati condizionati da diversi fattori, come ho detto non ultimo quello degli infortuni.

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