Adesso è ufficiale, dopo aver perso il Mandorlo in fiore, Agrigento è costretta a rinunciare anche ai festeggiamenti in onore di San Calogero. Ad imporre l’annullamento dei festeggiamenti, della processione, le fiere e tutte le manifestazioni collaterali, sono le misure di contenimento del Covid-19.
Di Lello Casesa
Una rivista di studi etno-antropologici fondata nel 1912 racconta della storia di San Calogero tra folklore e leggenda. Descrive San Calogero “ come uno dei Santi piu’ popolari nella Sicilia occidentale che gode di un culto che rasenta il fanatismo e la superstizione.
La statua originale pare che sia stata scolpita prima del secolo XVI. E’ una statua artigianale di legno che rappresenta una figura di vecchio alto e forte, con una barba che gli scende sul petto. L’artista vi espresse abbastanza bene il vigore morale dell’eremita e la serenità di uno spirito forte e semplice”. E’ un articolo pubblicato nel 1932 che sintetizza un pezzo della storia del Santo nero che quest’anno non vedremo tra le strade di Girgenti.
Orbene dunque Covid-19 fermerà quest’anno la Festa di San Calo’. L’Amministrazione Comunale con nota del 28 maggio, in continuità a quanto stabilito nelle nuove disposizioni per per la ripresa delle celebrazioni liturgiche emanate dall’Arcivescovo Montenegro, ha deciso di sospendere la festa di San Calogero e tutte le attività connesse. E’ stato comunicato, tramite avviso formale, che saranno sospese le processioni della vara e tutte le iniziative collaterali alla festa, fuochi pirotecnici e la fiera settimanale.
Una decisione, arrivata troppo in fretta, dettata dalle disposizioni della CEI che, causa corona virus, ha annullato in Italia la Santa Pasqua, il Corpus Domini e tutte le piu’ importanti celebrazioni liturgiche.
Per la prima volta, probabilmente, tra le strade e i vicoli della città antica gli agrigentini dovranno rinunciare alla tradizionale Festa di San Calogero.
Sarà difficile per gli agrigentini accettare l’assenza di questa straordinaria tradizione che sicuramente per alcuni va ritoccata, migliorata ed incastonata dentro un percorso piu’ religioso e spirituale, conservando le genuine tradizioni della festa che caratterizzano la fortissima attrazione di un Santo nero venuto da Cartagine chiamato Calogero.
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