Regolati gli ingressi in chiesa e nello spazio all’aperto. “Un addetto alla sicurezza (individuato dal parroco) dovra’ misurare la temperatura corporea, attraverso un termometro digitale o un termo-scanner. Questa disposizione e’ richiesta anche per le celebrazioni all’aperto. Venga bloccato – ordina Montenegro – l’accesso a chi abbia una temperatura corporea superiore ai 37,5°C o presenti altri sintomi influenzali o abbia avuto contatti con persone positive a SARS-COV-2. Il presbitero che celebra la messa e il rito delle esequie indossi la mascherina, avendo cura di coprirsi adeguatamente naso e bocca, e mantenga un’adeguata distanza di sicurezza dai partecipanti”. Per quanto riguarda la distribuzione della comunione, “il celebrante dovra’ curare l’igiene delle proprie mani con un dispenser da tenere vicino all’altare. Per ridurre al minimo gli spostamenti, sia il celebrante stesso a recarsi ai posti, dove i fedeli sono disposti nel rispetto della distanza sanitaria. Lo stesso abbia cura di porre la particola sulle mani dei fedeli, evitando il contatto fisico con esse. Terminata la celebrazione, il parroco abbia cura di favorire il ricambio dell’aria degli ambienti utilizzati. Il parroco – si raccomanda l’arcivescovo – informi tempestivamente la comunita’ sulle disposizioni di sicurezza sopraindicate, sia attraverso i vari canali di comunicazione di cui la parrocchia dispone, sia affiggendo all’ingresso della chiesa appositi cartelli informativi”. (ITALPRESS)
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