Ispezionate altre attività commerciali di somministrazione di alimenti e bevande a Favara. In azione ancora una volta i carabinieri del Centro Anticrimine Natura e del Nucleo Ispettorato del Lavoro del Comando provinciale di Agrigento, unitamente ai militari dell’Arma della Tenenza cittadina. Sequestrati 30 chili di prodotti alimentari perché privi di tracciabilità e in minima parte in cattivo stato di conservazione, riscontrate violazioni in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, accertata la presenza di un lavoratore “in nero” e un commerciante denunciato.
Le ultime verifiche seguono il controllo fatto venerdì sera una terza pizzeria del centro, concluso con il sequestro di alimenti, la denuncia del titolare e multe per 40mila euro. Gli specialisti dei carabinieri in una pizzeria hanno proceduto al sequestro di una decina di pezzi di generi alimentari del peso di circa 7 chili. Le verifiche documentali dei lavoratori presenti in relazione alle comunicazioni di assunzione hanno portato alla scoperta di un lavoratore “in nero”, ossia non dichiarato.
Il proprietario, un trentenne residente a Favara, è stato denunciato, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Agrigento, per omessa sorveglianza sanitaria dei lavoratori e mancata formazione ed informazione sui rischi connessi all’attività. Sono state elevate ammende per complessivi 15.000 euro e sanzioni amministrative per un totale di 1.500. In un’altra pizzeria, risultata intestata ad una trentacinquenne favarese, sono stati sequestrati vari alimenti del peso di 7 chili perché senza etichettatura e documentazione attestante l’obbligatoria tracciabilità. La donna è stata multata 1.500 euro.
I militari dell’Arma, infine, in una panineria di proprietà di una quarantenne hanno posto sotto sequestro 12 pezzi di alimenti del peso di 16 chili in quanto ritenuti mal conservati e mancanti della tracciabilità. Anche in questo caso è scattata una sanzione da1.500 euro.
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