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Home » L’angolo di don Diego » Chiesa agrigentina: documento ufficiale per la tutela della salute fisica

Chiesa agrigentina: documento ufficiale per la tutela della salute fisica

Redazione Di Diego Acquisto
7 Marzo 2024
in L’angolo di don Diego
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La Chiesa agrigentina alza  la voce per la tutela della  salute fisica. Lo fa con un documento ufficiale, lungo, preciso, articolato e documentato, a cura del competente Ufficio della Curia che invitiamo vivamente a leggere per intero. Intanto mentre tale documento gira fra le varie foranie, si dice che comunque se ne parlerà prossimamente anche in Consiglio Presbiterale che si riunisce nei prossimi giorni e che è l’organismo collegiale di corresponsabilità ecclesiale, rappresentativo di tutto il Clero, secolare e religioso dell’arcidiocesi.

Per i nostri lettori diciamo che si può leggere per intero cercandolo sul sito ufficiale, o – se per alcuni potesse risultare più facile – sul sito web: www.sanvitofavara.it.

Il linguaggio scarno, essenziale, chiaro e duro di tale documento, induce subito a capire che la Chiesa non fa sconti a nessuno, essendo in gioco la salute pubblica di tutti. E naturalmente corrono maggiori rischi  le fasce sociali più deboli, che abbondano in questa nostra terra agrigentina.

Da parte nostra in questo nostro Angolo non vogliamo aggiungere altro, limitandoci però a proporre subito alcune delle affermazioni più gravi e significative, che sicuramente forse da parte di tanti non si sarebbe mai potuto pensare di trovare in un documento ecclesiastico, soprattutto curiale. Il che fa chiaramente capire che davvero non c’è più tempo da perdere perché davvero come si diceva in antico, anche da parte dei predicatori, quando si citavano frasi in latino,  “caro salutis est cardo”. La  carne cioè è il cardine della salvezza: una frase di Tertulliano, condivisa dai Padri della Chiesa e testualmente ripresa, nei tempi recenti, da Papa Benedetto XVI.

“La sanità pubblica   sta scivolando verso una sanità di élite e rischia di lasciare indietro chi non ha possibilità economiche e vede impedito l’accesso alle cure”.

Dopo avere accennato alla tante manifestazioni, molto partecipate, che si sono svolti in diversi Comuni dell’agrigentino, si fa notare che la classe politica è rimasta sorda, perché “Intanto continua lo smantellamento dell’organizzazione dei servizi nei vari ospedali del territorio che registrano una massiccia fuga di operatori sanitari, stressati da ritmi di lavoro insostenibili per la carenza negli organici”.

“Purtroppo si è in presenza di una classe politica che non vuole comprendere che il servizio sanitario nazionale va salvaguardato con adeguati investimenti pubblici a partire dalle Università. La Sicilia ormai da decenni soffre di una pesantissima crisi economica e sociale che agisce negativamente sulla condizione di salute delle persone più fragili che soffrono maggiori difficoltà nel vedere insoddisfatto il proprio diritto ad accedere alle cure, in particolare quelle specialistiche. Basti pensare alle liste di attesa. Per poter usufruire di una prestazione specialistica ospedaliera o in strutture convenzionate bisogna attendere tempi insostenibili”.

“Una comunità, già svantaggiata come la nostra,   non può subire indifferente questo, sicché occorre mobilitare le coscienze e sollecitare scelte mirate, per affermare il principio che l’assistenza sia fondata sulla centralità dramma della persona in una logica di un servizio sanitario in grado di dar risposte alle fasce più deboli della società con particolare attenzione agli anziani considerato che la Sicilia detiene il tasso più alto di over 65 d’Italia.

I tagli ed i ritardi nel rinnovamento del sistema sanitario sono un segno di inciviltà”. E qui ci fermiamo, perché a me pare che ce ne sia proprio abbastanza, se si vuole avere da parte di chi occupa ruoli di responsabilità, motivo per riflettere e stimolo per intervenire.

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Tags: agrigentodiocesidocumentosalute
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