Intervista a Michele Catanzaro: Agrigento, Politica Regionale e Sfide Future
Intervista di Domenico Vecchio a Michele Catanzaro, capogruppo del Partito Democratico all’Ars, in occasione dell’apertura della Festa dell’Unità ad Agrigento:
Domenico Vecchio (DV): La scelta di organizzare la Festa dell’Unità regionale ad Agrigento quest’anno rappresenta un significativo riconoscimento per il territorio. Qual è la tua opinione in merito a questa scelta?
Michele Catanzaro (MC): Certamente, la decisione di tenere la Festa dell’Unità regionale ad Agrigento è una scelta importante che dà rilievo alla nostra provincia e al nostro territorio. In passato, le feste regionali spesso si tenevano nelle città metropolitane più grandi, ma ora è giunto il momento di mettere in evidenza anche le realtà provinciali. Tuttavia, va detto che Agrigento e la Sicilia nel suo complesso non hanno vissuto un periodo facile negli ultimi anni. Siamo passati da una situazione che poteva diventare bellissima, ma purtroppo non è stato così. La legislatura precedente non ha portato i risultati sperati e la Sicilia è attualmente in una situazione disastrosa, con un governo regionale che perde finanziamenti importanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e non presta sufficiente attenzione al diritto alla salute e alla sanità, uno dei temi fondamentali per la nostra regione. La situazione infrastrutturale, in particolare nella viabilità, è drammatica, e dobbiamo affrontarla in modo deciso. Noi siamo un partito all’opposizione sia a livello regionale che nazionale, e cercheremo di far emergere tutte le lacune e le contraddizioni di questo governo regionale.
DV: Nel tuo intervento hai menzionato la necessità di completare il pezzo mancante dell’autostrada tra Agrigento e Castelvetrano Gela. Puoi approfondire questo argomento e illustrare come il tuo partito intende affrontare questa sfida?
MC: Certamente, la questione dell’autostrada tra Agrigento e Castelvetrano Gela è cruciale per il nostro territorio. È inconcepibile che questa parte della Sicilia continui a soffrire a causa della mancanza di una infrastruttura stradale adeguata. Parlare di aeroporto è positivo, ma è ancor più importante realizzare l’autostrada che manca. Senza una rete viaria efficiente, il ponte sullo Stretto sarebbe come una goccia nell’oceano. Pertanto, la mia risposta è sì, se ci sono le risorse e la volontà politica, dovremmo assolutamente considerare la realizzazione di questa infrastruttura. Ma prima di tutto, dobbiamo definire un progetto solido e capire le reali intenzioni del governo regionale in merito. Non possiamo permetterci di ripetere gli errori del passato. Dobbiamo imparare dagli errori precedenti e assicurarci che questa volta le cose vadano diversamente.
DV: In merito alla situazione politica locale, ci sono state alcune modifiche nella comunità democratica del Partito Democratico ad Agrigento. Cosa puoi dirci riguardo a queste modifiche e come influenzeranno il futuro del partito nella città?
MC: È vero, non abbiamo ancora presentato il simbolo alle ultime amministrative nel capoluogo, ma stiamo lavorando per dare nuovo impulso alla comunità democratica del Partito Democratico ad Agrigento. È stata costituita una nuova segreteria, e stiamo lavorando insieme per evitare gli errori del passato e costruire un’alternativa solida per la città, che si candida a diventare Capitale della Cultura nel 2025. Personalmente, ho condotto una battaglia importante per la valorizzazione della Scala dei Turchi, e ora ciò che abbiamo sostenuto si è rivelato corretto. L’obiettivo ora è ottenere il riconoscimento UNESCO per la Scala dei Turchi. Ma, naturalmente, dobbiamo mantenere alta l’attenzione sul territorio e lavorare duramente per migliorare la situazione.
DV: Hai menzionato l’immigrazione e il tuo recente viaggio a Lampedusa. Qual è la tua posizione sull’immigrazione e come il tuo partito intende affrontare questa sfida?
MC: Il tema dell’immigrazione è estremamente delicato, e la situazione a Lampedusa è drammatica. Il governo di destra ha alzato il livello di retorica anti-immigrazione, ma nel frattempo, il numero di arrivi è aumentato notevolmente, con un incremento del 20 volte dal 2019 al 2023. Il blocco navale è una soluzione impraticabile, e noi crediamo nell’accoglienza. Dobbiamo essere vicini ai comuni costieri che forniscono assistenza ai migranti e collaborare con il governo regionale e nazionale per trovare soluzioni concrete, anziché limitarci agli slogan. La politica deve essere basata sui fatti, e noi lavoreremo in tal senso.
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