Ovunque si posi lo sguardo, la crisi energetica sta facendo male. È una condizione che vale per ogni tipo di attività produttiva – artigianato, agricoltura, commercio. E anche per gli Enti pubblici, che dovranno preoccuparsi, quest’inverno, di scaldare le scuole e gli uffici e che lo dovranno fare attingendo le risorse dall’avanzo di amministrazione (ovvero i risparmi per le opere pubbliche). Numerosi e sempre più frequenti gli allarmi che arrivano dalle Associazioni di categoria. La CNA provinciale di Agrigento parla di uno scenario che si preannuncia drammatico rispetto all’impennata delle bollette: “Siamo di fronte ad una situazione di grave emergenza – affermano il presidente Francesco Di Natale e il segretario Claudio Spoto – si corre il serio rischio di assistere ad un lockdown produttivo dal momento che buona parte delle attività non è nelle condizioni di potere pagare la fornitura di corrente elettrica. E’ necessario che, a tutti i livelli, le Istituzioni prendano piena consapevolezza di questa forte criticità, i cui effetti, in assenza di soluzioni adeguate, saranno devastanti per chi lavora e produce ma anche per le famiglie. Siamo nel pieno della campagna elettorale, sia nazionale che regionale, chi si candida a ruoli di responsabilità – aggiungono Di Natale e Spoto – è chiamato ad assumere impegni precisi e puntuali rispetto ad un tema di grande attualità che sta assumendo la connotazione di una bomba sociale. Ma anche i sindaci e le amministrazioni comunali si uniscano a questo doloroso grido d’allarme”, concludono i vertici provinciali della CNA.
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