Conto alla rovescia per questi due momenti assai importanti e significativi !
Di Diego Acquisto – Fra appena otto giorni, sabato prossimo 12 novembre, nei primi vespri della XXXIII domenica del Tempo Ordinario, alle ore 18.00, nella Concattedrale Santa Croce di Agrigento (Villaseta), il card. Francesco Montenegro, a conclusione dell’anno giubilare della Misericordia nell’arcidiocesi di Agrigento, chiuderà la Porta Santa, che era stata aperta il 13 dicembre scorso.
Nella stessa celebrazione consegnerà alla Chiesa agrigentina il Piano Pastorale Diocesano 2016-2017, sicuramente ancora orientato a vivere l’impegno cristiano nella consolante scia della misericordia.
Ed a parte quest’ultima aggiunta personale, abbiamo prima riferito lo scarno comunicato ufficiale, mentre contestualmente gli Uffici Curiali direttamente interessati, Liturgico e Pastorale, con i loro direttori, don Rino Lauricella e don Giuseppe Agrò, ognuno con la propria équipe di collaboratori, tutti, stanno alacremente lavorando per la migliore organizzazione dei due importanti eventi.
Si parla di chiusura, perché la Concattedrale perderà di fatto quelle proprietà acquisite il 13 dicembre 2015, ma in realtà non è prevista una materiale chiusura della Porta della Misericordia.
Insomma è propriamente con la celebrazione eucaristica, che è sempre rendimento di grazie per i doni ricevuti, che si pone ufficialmente fine a questo Anno Santo straordinario.
Un anno particolare finalizzato a gustare la misericordia, riflettendo e praticando le opere di misericordia spirituali e corporali, per crescere meglio nella comunione e nell’unità, nel superamento di distinzioni e privilegi, nella partecipazione e nella corresponsabilità, nella condivisione dei beni, e perché – come ha scritto Papa Francesco nella Bolla d’indizione, “ascoltando la chiamata comune alla santità, seguiamo con rinnovato slancio il
Signore Gesù, volto della misericordia del Padre.” ( Misericordiae Vultus, 8)
Ed i Vescovi italiani durante lo scorso mese di Ottobre, attraverso l’AdP, hanno invitato a pregare, ogni giorno, durante tutto il mese, per un’intenzione formulata con queste precise parole. “Perché il Signore liberi le nostre comunità dalla malattia della rivalità e della vanagloria, dalle mormorazioni e dai pettegolezzi”.
Un particolare anno di grazia, per i suoi ammonimenti e le diverse opportunità, allora, quello che a breve ci metteremo alle spalle, di cui sicuramente non pochi hanno fatto tesoro, valorizzando al meglio anche nella nostra arcidiocesi, tutte le particolari disposizioni di acquisizione dell’indulgenza, secondo quanto disposto nella Chiesa universale da Papa Francesco e nella nostra Chiesa particolare dall’arcivescovo-metropolita, card. Francesco Montenegro.
Ma detto questo, anche se per molti è superfluo, è doveroso precisare che se si conclude l’Anno Santo, restano sempre misteriosamente aperte le vie della misericordia di DIO.
Nella Bibbia non si perde occasione per ripetere che, per venire continuamente incontro alla fragilità umana, eterna è la
misericordia di Dio, che anzi rivela la sua onnipotenza proprio con la misericordia ed il perdono.
Nel degrado del vecchio tipo di società e nell’affermazione oggi delle cosiddette “società liquide”, dove non c’è più una visione culturale decisamente egemone, perché dilaga una moltitudine sterminata di opinioni individuali, la Chiesa di Francesco, da Roma come da Agrigento, ha riproposto e continuerà a riproporre con forza il tema della misericordia.
Misericordia come sicura ancora di salvezza, nel faticoso percorso umano, culturale e spirituale di ciascuno, a qualunque popolo e razza appartenga.
Diego Acquisto
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