CANICATTI’. Avrebbe dovuto lasciare il carcere di contrada Petrusa, Gianluca Scaccia, 34 anni di Canicattì, accusato del reato di tentato omicidio nei confronti di Vincenzo Curto. Accogliendo l’istanza del difensore, l’avvocato Angela Porcello, infatti, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento ha revocato la misura cautelare in carcere con quella meno afflittiva degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico. Ma Scaccia non potrà uscire dalla casa circondariale perché sta scontando pena definitiva per altro reato. E ne avrà ancora per pochi mesi.. L’istanza di scarcerazione al gip Alfonso Malato è stata presentata dall’avvocato Angela Porcello secondo cui “le esigenze cautelari possono essere salvaguardate in maniera diversa, magari con l’obbligo di dimora visto che la presunta vittima non risiede più a Canicattì”. Il processo per la sparatoria in cui rimase ferito Vincenzo Curto è ancora in fase di indagini. Scaccia, durante l’interrogatorio di convalida dell’arresto, si era avvalso della facoltà di non rispondere ma ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee con cui, nella sostanza, si è discolpato dicendo che non è stato lui a sparare all’indirizzo dell’ex marito della propria compagna che, peraltro, appena poche settimane fa aveva formalizzato la separazione dall’uomo che ha raccontato di essere stato ferito a colpi di arma da fuoco dal rivale. Il pubblico ministero Alessandra Russo ha chiesto una proroga delle indagini per mettere meglio a fuoco alcuni aspetti tecnici legati all’arma usata per il presunto tentato omicidio.
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