Ricorsi sul filo di lana per Imu e Tasi.
L’estate è davvero finita per gli agrigentini. Ed a ricordarlo, in modo quasi spietato, sono state le migliaia di accertamenti recapitati dal Comune di Agrigento nelle abitazioni di ogni quartiere. Una vera doccia fredda che si presenta sotto forma di “recupero partite pregresse”, “accertamenti IMU e TASI”, formula burocratica che accompagna le migliaia di bollette inviate nelle ultime settimane, ma che lo più sono oggetto di contestazione, perché riportanti importi errati o addirittura non dovuti.
Per far valere le proprie ragioni gli utenti vengono inviati a recarsi negli uffici comunali, il problema è però che per far fronte al numero elevato di richieste occorre prenotarsi online, ed attualmente è possibile solo per metà del mese di dicembre 2020.
“Per quella data – fa notare il consigliere comunale Marcella Carlisi – molte delle somme richieste si cristallizzeranno e quindi gli utenti dovranno pagare forzatamente”.
L’unica possibilità è, come si può leggere nei documenti recapitati, presentare un’istanza di reclamo/mediazione nei confronti di Palazzo dei Giganti. A seguito di questo atto il Comune avrà 90 giorni per riscontrare la contestazione ed eventualmente invitare gli utenti per un contraddittorio. Passati 90 giorni (in mancanza di risposta) o dopo una risposta negativa, si avranno a disposizione altri 30 giorni per presentare ricorso (pagando il contributo unificato) alla Commissione tributaria. Un iter che crea comunque un disagio per i cittadini, costretti a districarsi tra complicatissime prenotazioni online, ricorrere a consulenze di esperti di materia tributaria (caf, commercialisti, avvocati, ecc.) per avere la possibilità di correggere gli errori riscontrati.
“Il problema è solo sulle prenotazioni online – risponde l’assessore al Bilancio del Comune di Agrigento Francesco Cuzzola, che al momento si trova a Perugia per tenere un corso -. Il grosso dei cittadini si è già recato presso gli uffici. In ogni caso l’allarme viene da un consigliere comunale che a quanto pare ha preso visione e accolto tutti i cittadini di Agrigento”. Secondo l’assessore, chiamato prima dell’estate, dal sindaco Calogero Firetto, come tecnico, per sistemare i conti del Municipio, si tratta di accuse infondate, in periodo pre-elettorale, come quella di ritenere che il Comune trasmetta gli avvisi per raggiungere l’equilibrio di bilancio. “E non perché è un atto dovuto per l’intera comunità. Questo uno slogan da campagna elettorale”. Afferma senza mezzi termini Cuzzola. “In ogni caso – conclude l’assessore – ci sono gli strumenti normativi per far valere le proprie ragioni”.
Intanto i circa 25 mila utenti dovranno risolvere il problema e per farlo dovranno ricorrere ai soliti espedienti, ricorsi, carte bollate e altri sistemi utili a contestare le bollette “pazze”, nelle quali si chiede il recupero di soldi relativi agli anni passati.
“Sarebbe il caso – spiega il consigliere Marcella Carlisi – visti gli errori anche grossolani riscontrati, che il Comune non inviasse tutti gli accertamenti contemporaneamente in modo da avere la possibilità di ricevere presso i propri uffici, prima della scadenza dei 60 giorni, gli utenti che vogliono spiegare la propria posizione invece di scrivere un’istanza, dato che molti non sono in grado di farlo. Ho scritto, intanto bonariamente, all’assessore e al dirigente competente e spero che si adopereranno per ridurre i disagi per i cittadini. Pare – continua la consigliera – che potrebbe esistere una possibilità, attraverso una procedura non citata dalle carte inviate, per ovviare a tutti i casi con errori. Aspetto di saperne di più dagli uffici”. Domenica la Carlisi sarà in piazza del Vespro, a Villaggio Mosè dalle 10.30 alle 13, per fornire ai cittadini delucidazioni in merito. (*DV*) Domenico Vecchio
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