Uno degli indagati sfuggito alla cattura nell’ambito della maxi operazione antidroga “Hybris”, il trentottenne Fabrizio Truisi è rientrato dalla Germania ed accompagnato dal suo legale, l’avvocato Gaspare Lombardo, si è costituito ai poliziotti del Commissariato di Licata, guidati dal vie questore Cesare Castelli. Gli agenti della Squadra Mobile, diretta da Giovanni Minardi, poi gli hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Qualche ora dopo lo stesso Truisi è comparso davanti al Gip del Tribunale di Palermo, Antonella Consiglio, che ha firmato l’ordinanza nei suoi confronti, per l’interrogatorio di garanzia, nel quale si è avvalso della facoltà di non rispondere. Truisi è indagato per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio.
Davanti al Gip di Palermo, e alla presenza del pubblico ministero Francesca Dessì della Dda, sono proseguiti gli interrogatori di garanzia. La quarantenne licatese Antonietta Casaccio, sottoposta alla detenzione domiciliare, autorizzata dall’Autorità giudiziaria, da sola e senza scorta, ha raggiunto lo studio del suo legale difensore, l’avvocato Giuseppe Vinciguerra, e collegata in modalità remoto, ha scelto la strada del silenzio, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Antonietta Casaccio è la compagna del quarantacinquenne Michele Cavaleri, considerato il personaggio chiave dell’inchiesta.
Stessa strategia è stata adottata da Fabio Della Rossa, 37 anni, domiciliato a Licata, bloccato dalla polizia alla frontiera di Ventimiglia, di rientro dalla Francia. L’uomo collegato da remoto dal carcere di Imperia, dove è stato portato dopo l’arresto, assistito dall’avvocato Vinciguerra, ha preferito non rispondere alle domande del Gip, trincerandosi dietro il silenzio.
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