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Home » dalla provincia » Aragona: restaurato organo a canne. Chillura: “Riconsegnato alle generazioni future”

Aragona: restaurato organo a canne. Chillura: “Riconsegnato alle generazioni future”

Luigi Mula Di Luigi Mula
21 Giugno 2023
in dalla provincia, Chiesa, Comuni
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Con il concerto del Maestro Diego Cannizzaro è stato inaugurato domenica sera ad Aragona, il restaurato organo a canne della Chiesa Madre.
Il concerto è stato preceduto da una cerimonia inaugurale alla presenza, tra gli altri, dell’arciprete don Angelo Chillura, del Vicario Generale dell’arcidiocesi di Agrigento, don Giuseppe Cumbo, del sindaco, Giuseppe Pendolino, del Presidente del Consiglio Comunale, Stefania Di Giacomo Pepe, e dell’avvocato Giuseppe Farruggia che ha illustrato le fasi del restauro affidato alla ditta organaria Colletti di Chiusa Sclafani.
“Grazie all’impegno di don Angelo Chillura – ha affermato don Giuseppe Cumbo – negli ultimi anni ad Aragona abbiamo avuto la possibilità di recuperare tanti beni culturali. Un bene culturale ci permette di vivere in pienezza il presente e, nel contesto liturgico, ci permette di entrare in un’altra dimensione. Abbiamo ascoltato la bellezza di questi suoni che, nella loro varietà, ci hanno permesso di entrare in una dimensione altra. Pensavo alla dimensione del tempo: un bene culturale ci lega al passato e ci permette di essere grati nei confronti dei padri che ce lo hanno consegnato. Nel presente siamo anche proiettati verso il futuro, perchè, averlo riconsegnato alla comunità, ci permette nello stesso tempo di consegnarlo alle generazioni future. L’organo a canne è anche uno strumento di comunione, perchè nella varietà dei suoni e di tutte le sue componenti, possiamo trovare l’immagine di una Comunità cristiana nell’armonia delle differenze. L’ armonia delle differenze, diceva don Tonino Bello, è la valorizzazione delle diversità che, messe insieme in sintonia, mostrano tutta la bellezza di una comunità che cammina alla luce del vangelo”.
Per il Parroco, don Angelo Chillura, promotore dell’opera: “Restaurare un’opera d’arte, significa riannodare i rapporti con il passato e proiettarlo verso le generazioni future. L’organo nasce a servizio del culto e della liturgia. Nello stesso tempo, per i nostri avi, costituiva anche l’unica opportunità di fruizione musicale, prima dell’avvento della radio e della TV. Ogni settimana – ha infine auspicato -sarebbe bello che dopo la messa della domenica, le persone che sanno suonare l’ organo a canne, possano eseguire un brano. In questo modo si educa la comunità all’ascolto e si valorizza lo strumento”.
Sento di porgere un ringraziamento particolare a Don Angelo – ha affermato il Sindaco Giuseppe Pendolino – la sua presenza ad Aragona è stata per noi un dono. Grazie a lui abbiamo avuto un risveglio culturale e sociale della comunità”.
La descrizione tecnica dello strumento è stata affidata a Giuseppe Farruggia che ha detto: “Poco conosciamo sull’organo storico che esisteva in Chiesa madre. Gli archivi parrocchiali ce ne danno notizia fin dall’anno 1711. Null’altro sulle caratteristiche, disposizione fonica etc. Posto su una cantoria, sul lato destro della navata in prossimità del transetto, a trasmissione meccanica, venne irrimediabilmente smantellato negli anni ottanta. Soltanto nel 1992 venne costruito lo strumento attuale, che si sviluppa in due corpi strutturali: il primo, contenente i registri del grande organo nonché quelli della pedaliera, posto sulla cantoria prima occupata dallo strumento preesistente, il secondo contenete i registri dell’organo espressivo, posto in una seconda cantoria, speculare alla prima all’uopo costruita in luogo dell’antico pulpito. Acquisiti ben tre progetti di restauro di rispettive rinomate case organarie, dopo attenta valutazione si è optato per l’intervento più radicale che conservando le caratteristiche foniche dello strumento, ne garantisse la piena e duratura funzionalità”.

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Tags: Chiesa Madre Aragonadon Angelo ChilluraDon Giuseppe CumboGiuseppe Farruggia
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