Era stato ad Agrigento qualche mese fa in occasione del Convegno Regionale Fai che ha visto nella Città dei Templi 200 delegati siciliani ed i dirigenti nazionali del Fondo per l’Ambiente Italiano. Stiamo parlando del Prof. Andrea Carandini, Presidente Nazionale del Fai, archeologo e storico della città di Roma, che aveva esaltato proprio durante il suo intervento la bellezza di Agrigento e le sue potenzialità. Secondo Carandini, il Parco Archeologico e il Giardino della Kolymbethra, sono beni in particolare che non vanno soltanto conservati ma vanno contestualizzati e “resuscitati”. “Dobbiamo ritrovare la logica generale, fare emergere la trama della città greco-romana ed a quel punto i Templi, il Teatro, l’ Agorà acquisiscono senso”, aveva dichiarato.
Nel suo sapiente discorso, si è mostrato convinto che Agrigento possiede grandi potenzialità di crescita e ha tracciato anche delle linee guida. Ha ritenuto Agrigento vicina ad una svolta epocale.
E lo stesso noto archeologo che ha esaltato le bellezze Akragantine, attacca però adesso Roma. “Non ho mai visto la Capitale ridotta così”, ha lasciato detto in un’intervista al Corriere della Sera. Lui, grande conoscitore storico della Capitale, non ci sta e bacchetta il Sindaco Virginia Raggi responsabile, a suo dire, del fallimento. Carandini segnala il degrado del centro storico, oltre che delle periferie. La mancanza d’acqua, la notte, gli sembra un atto epocale. A sua memoria, non è mai accaduto nulla di simile. E poi punta il dito sui negozietti che vendono di tutto, dai souvenir ai panini, sui bivacchi a Fontana di Trevi, sulle sterminate file davanti al Colosseo, come non avviene davanti a nessun altro monumento del mondo, segno per lui “dell’assenza di una decente politica del turismo”. “Mi ritrovo a girare per le strade della mia città– continua Carandini- e non sono più capace di riconoscerla”.
E se da un lato il grande archeologo condanna Roma ed esalta Agrigento, bacchetta la Raggi e si era invece complimentato con Firetto e col Direttore del Parco Parello ciò vuol dire dunque che qualcosa di positivo, dall’alto della sua grande esperienza, l’avrà pur vista nella nostra città.(Giusy Schillaci)
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