Il percorso verso una nuova agenda europea per la Cultura è partito. Da Agrigento, tra i più illustri e conosciuti siti archeologici della Magna Grecia, amministratori e addetti al settore hanno messo a punto una prima serie di punti programmatici di quella che sarà la Carta di Agrigento. Il calcio d’inizio è stato dato questa mattina con la firma del documento da parte del vicepresidente del Comitato delle Regioni e presidente del Consiglio nazionale Anci, Enzo Bianco e del sindaco di Agrigento, Lillo Firetto. Adesso la palla passa ai sindaci e ai delegati italiani al Comitato delle Regioni, che arricchiranno la Carta con proposte e idee per poi portarla all’attenzione delle istituzioni europee.
“La proposta per una nuova agenda europea per la cultura che prende vita oggi ad Agrigento – ha commentato Bianco – sarà sottoposta alla firma degli 8mila Comuni italiani e potrà essere sottoscritta anche da associazioni e operatori di settore. Già la settimana prossima porteremo la Carta di Agrigento a Bruxelles al Comitato delle Regioni. Da lì, integrata con altre proposte e idee dei delegati italiani, partirà un secondo percorso che porterà ad un documento unitario da presentare alle nuove istituzioni europee”. “Questo primo step – ha aggiunto il vicepresidente del CdR – ci è servito per porre le basi e i principi fondanti di un documento che ha come richieste principali una legislazione meno farraginosa, risorse adeguate per incrementare gli investimenti e incoraggiamento dei giovani ai consumi culturali”.
“La Carta di Agrigento – ha spiegato da parte sua il sindaco di Agrigento Lillo Firetto – è un canovaccio che stabilisce direttrici attraverso le quali le città creano leva culturale e creano sviluppo oltre che coesione territoriale. Sarà un punto di partenza che nasce non più da enti sovrapposti ma che nasce proprio dalle città”. Presente alla due giorni siciliana anche il direttore generale dell’Agenzia per la Coesione territoriale, Antonio Caponetto. “La cultura – ha detto – è stata identificata come uno dei quattro temi “unificanti” nella discussione in vista della preparazione dell’accordo di parterariato tra Italia e Commissione Europea per il ciclo di programmazione 2021-2027. Sarà quindi – ha aggiunto Caponetto – uno degli obiettivi sfidanti su cui investire le risorse della coesione. Cultura e patrimonio culturale costituiscono un’asset nazionale e gli investimenti su questo settore devono servire a promuovere lo sviluppo dei territori, incentivando l’industria culturale e il legame con il turismo”.
“Questa due giorni così intensa ha offerto un’alta qualità del dibattito sui Beni culturali come leva di sviluppo. Sono state valorizzate le buone prassi che possono divenire un esempio, una linea da seguire. Oggi la firma di un documento di sintesi delle proposte scaturite da questo incontro: la Carta di Agrigento. Questo documento dimostra che di cultura si mangia e sempre più in futuro dovrà essere possibile crescere tutti in una logica che garantisce raffinatezza di contenuti, facendo poesia di un territorio, racconto ricco di risorse e esperienze culturali. È una sfida che deve coinvolgerci facendo un buon utilizzo dei fondi comunitari. Passiamo dall’ Europa delle nazioni e delle regioni all’Europa delle città. Dobbiamo riuscire a far compiere questo memorabile salto per dare risposta ai territori”. Così il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto alla firma della “Carta di Agrigento” conclusiva dei lavori del convegno nazionale Anci sulla nuova Agenda Europea dei Beni Culturali.
Suggestiva firma della “Carta di Agrigento” al termine dei lavori della due giorni organizzata dall’Anci sul tema di una “Nuova Agenda Europea sui Beni Culturali”. Il presidente dell’Anci, Enzo Bianco e il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, per la firma del Documento sulla Cultura come veicolo di coesione, hanno utilizzato il “Tavolo del Mar Mediterraneo”, l’opera specchiante a forma di mar mediterraneo con la Sicilia e Agrigento, al centro, di Michelangelo Pistoletto, in mostra nella “sala Gianbecchina” al terzo piano della Pinacoteca comunale, adiacente alla sala del convegno.
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