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Home » note ufficiali » Aldo Capitano (Usb – Ssp) scrive all’assessore Razza: elimina tutte le strutture semplici e complesse

Aldo Capitano (Usb – Ssp) scrive all’assessore Razza: elimina tutte le strutture semplici e complesse

5 Luglio 2018
in note ufficiali, dalla città, Sanità
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Dirigenti pubblici, strapagati, inamovibili. Spesso “comandanti” dello strapotere. Aldo Capitano, dirigente sindacale dell’Usb scrive all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza.

ECCO IL TESTO

On.le Razza , Assessore regionale alla salute, elimina tutte le strutture semplici e complesse e recuperi soldi da destinare alla salute dei cittadini. Tagli ai dirigenti, chi vuole lavorare e ricoprire incarichi lo dovrà fare con lo stipendio di categoria e basta!

La riforma  della pubblica amministrazione potrebbe essere dirompente per la carriera dei dirigenti, peccato che, fino ad oggi, tutto è rimasto solo sulla carta.

E’ necessario per la legge anticorruzione ,un ricambio profondo delle prime e delle seconde linee.

I “poteri burocratici”, “poteri forti”,attraverso l’incertezza e la debolezza della politica, hanno conquistato posizioni e imposto “modus operandi”,con la realizzazione di pochi risultati e manipolazioni gestionali. L’amministrazione pubblica continua ad essere costosissima ed inefficiente. Ma è dalla testa che si deve partire se si vuole stravolgere la situazione ormai caduta nel caos più assoluto,nell’anarchia. E’ improcrastinabile una seria riorganizzazione,a partire dai dirigenti,che non devono più essere superpagati, dunque, con una rotazione vera e propria con il loro allontanamento,per evitare condizionamenti. Assessore Razza , imponga un effettivo cambiamento strutturale, sgombrando  scelte equivoche che determinano una catastrofica situazione di mancata trasparenza. Molta è l’ autonomia gestionale e le irresponsabilità, fino a sfidare le indagini giudiziarie. Occorre fare molta attenzione ai potenziali conflitti d’interesse che sono la malattia della P.A..o presumibili associazioni fra poteri…. E le valutazioni,fino ad oggi adottate dalla politica, non fanno ben sperare se le scelte dei dirigenti,ricadono su “uomini più fedeli” e non necessariamente , più bravi e mentalmente obiettivi nell’amministrare.

Dopo anni di dirigenza, si realizzano corporazioni , intese, a discapito di chi non condivide certe scelte, frutto d’ interessi non collettivi,ma di una gestione privatistica della cosa pubblica.

Non si puo’ continuare  così !  La trasparenza gestionale e la lotta alla corruzione devono essere i principali argomenti, cardini da applicare per una gestione oculata.

Gli  incarichi direttivi, per legge, devono essere a tempo molto limitato e con stipendi base.

Per la legge anticorruzione ,chi è stato a Dirigere in una struttura di un certo livello,che ha gestito denaro e personale, specie se appartenente ad un dato partito politico o sindacato, non potrà essere posto ad altra Dirigenza apicale molto  addentrato nell’amministrazione.

E’ necessario il controllo, con lenti d’ingrandimento, del comportamento lineare perseguito nel trascorso dirigenziale. Concluso un incarico ,  si deve andare ad assolverne  un altro, fuori dal territorio. Lontani dalla sede di provenienza.

L’incarico dovrà durare qualche anno, secondo la nuova normativa vigente, per  ricominciare con una nuova selezione e nuovi uomini. In definitiva, può essere che questa sia la strada per rendere il dirigente pubblico effettivamente distinto dal suo ruolo e dall’ indirizzo politico. Deve  finire, per legge, la carriera degli ”uomini storici” che conoscono bene il territorio e ne condizionano le efficienze, con prepotenze e sopraffazioni , per utilizzare “i vicini”,” gli amici”, “ i condizionabili” per altri fini , diversi da scelte competenti e veramente produttive.

Non possono “cadere” le nomine,le scelte, sempre sugli stessi : “ uomini storici per tutte le stagioni, persistenti in tutti i governi amministrativi della cosa pubblica, che fanno e sfanno cio’ che nel loro volere “.

I risultati positivi dipendono dalla politica, che deve stare molto attenta nella scelta degli uomini competenti nelle pubbliche amministrazioni, altrimenti si potrebbe incorrere al giudizio di organismi superiori atti alla tutela e alla fedeltà nelle Pubbliche amministrazioni dello Stato.

E la lotta, necessariamente continua…..ed oggi,non si puo’ più sottovalutare o  scherzare.

Assessore alla Salute , On.Le Razza, deve eliminare le cifre che si danno in surplus a chi ricopre incarichi di strutture semplici e complesse all’Asp di Agrigento ed in tutte le Asp della Sicilia e dare tutto, dico tutto , ai cittadini che pagano le tasse ed hanno bisogno di punti di riferimento  e assistenza completa. Altro che tagli di posti letto e di strutture per l’erogazione dei servizi sanitari.

Dott. Aldo Capitano–Responsabile Insieme nel Sociale e Dirigente sindacale provinciale USB ASP. Agrigento.

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