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Home » Calcio » Akragas: l’addio del presidente onorario Marcello Giavarini

Akragas: l’addio del presidente onorario Marcello Giavarini

27 Settembre 2017
in Calcio
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Akragas: l’addio del presidente onorario Marcello Giavarini. Una nuova lettera a sua firma.

di Eugenio Cairone

Il presidente onorario Marcello Giavarini lo aveva anticipato e noi lo avevamo scritto. Adesso è arrivata la nota ufficiale: lui non è più il presidente onorario e finanziatore dell’Akragas.

Presa carta e penna Giavarini ha scritto una lunga lettera anzitutto ai tifosi dell’Akragas per fare chiarezza sulle ultime vicende che riguardano il presente, il futuro ed il passato della società biancoazzurra. Giavarini è stato fin troppo chiaro soprattutto quando parla di “bisogno di altri stimoli che troverà in altre piazze”. Non è andato oltre risparmiando di aggiungere che una piazza che lo attende a braccia aperte c’è già e si trova al Nord lontanissimo da Agrigento. E sarà una piazza fortunata sicuramente.

“Questi due anni nella città di Agrigento, di cui ho avuto l’onore di portare il titolo simbolico di “Presidente Onorario dell’Akragas” – scrive Giavarini – sono stati intensi e pieni di esperienza in un settore a me nuovo, il mondo del calcio. E come tutte le medaglie, i miei anni all’Akragas, hanno avuto una doppia faccia: vi sono stati momenti  felici e momenti tristi. “Con questa lettera – aggiunge Giavarini – desidero chiarire alcuni punti, che credo siano doverosi, nei confronti della città e di chi mi dovrà subentrare. Le mie quote sono sempre a disposizione di chiunque le volesse.  Giovedì 21 settembre 2017 ho lasciato una delega scritta a vendere le mie quote al Presidente Silvio Alessi a qualsiasi persona o società che lui, o l’avvocato Caponnetto,  che è il motore di ricerca degli investitori, ritengano idonei a rappresentare l’Akragas. Per me è indifferente, non voglio, e non posso per motivi di tempo, presenziare ed entrare in merito alle trattative della cessione delle quote”. Marcello Giavarini poi chiarisce meglio la sua posizione.

“Nel novembre del 2016 – scrive – mi sono disimpegnato dall’Akragas. Tra i motivi principali del mio disimpegno c’è stato il brutto feeling con una parte della tifoseria organizzata. In poche parole, mi ero stufato di mettere soldi e di ricevere in cambio insulti. Ricordo a tutti che fino ad oggi ho “regalato” all’Akragas 1.500.000 euro e due anni di campionato in Lega Pro. In questi due anni di mia gestione, come azionista di maggioranza, non ho mai preso un euro, ma ho solo dato soldi.  Nel novembre del 2016 ho fatto una rimessa di soldi nelle casse dell’Akragas che sono serviti a pagare gli stipendi a tutti i tesserati e a tutti gli impiegati, e dopodiché ho comunicato il mio disimpegno a continuare ad investire nell’Akragas. Dal novembre del 2016, dunque, non sono più responsabile della vita sociale della Società. Nel marzo del 2017 Alessi ha invocato il mio aiuto economico per salvare  l’Akragas dal fallimento.  Per il bene e per il mio amore verso l’Akragas e, soprattutto, verso quella grande parte della tifoseria fatta di persone educate e che mi rispetta, e grazie  alla stima che mi lega al presidente Alessi, ho rifinanziato l’Akragas fino al giugno del 2017, aiutandola a finire il campionato e a raggiungere la salvezza in campo. Tengo a precisare che il mio voler nuovamente finanziarie l’Akragas nel Marzo del 2017 non ha inteso significare il mio rientro in Società” . Chiarissimo.

Come è chiaro il disturbo arrecato dagli insulti scaturiti dalle sue origini licatesi. E’ qui bisogna stigmatizzare il comportamento di qualcuno che si è sentito  autorizzato  ad essere anche volgare e maleducato nei confronti del presidente, tutte cose che con il tifo e il campanilismo non hanno nulla a che fare. Marcello Giavarini risponde con un secco NO a chi gli chiede se c’è la possibilità di ritornare a finanziare l’Akragas.

Lui – dice – non resta perché vuole essere  ricordato come il Presidente Onorario che ha dato all’Akragas la gioia di disputare due campionati in Lega Pro. “Quello che dovevo dare – sostiene Giavarini – l’ho già dato e oggi comunico il mio addio ufficiale alla Società.

Il presidente rassicura che tutti gli adempimenti  che riguardano stipendi e contributi sono in perfetta regola alla data del 16 settembre. “Il mio sogno – scrive ancora Giavarini nella sua lettera d’addio – è di vedere finalmente l’Akragas in mano agli Agrigentini,  preferibilmente con un possibile rientro della vecchia dirigenza, insieme a nuovi soci. Il presidente Alessi e l’avvocato Caponnetto, nello scorso mese di luglio, mi hanno chiesto di fare un ulteriore prestito economico all’Akragas affinché la squadra potesse iscriversi al terzo campionato ed io per il bene dell’Akragas ho accettato.  

Riconfermo che mi reputo libero e moralmente a posto e che la squadra rimarrà nel mio cuore e tiferò Akragas.

E’  giusto anche da parte mia rimettere la carica Onoraria di presidente in modo che Alessi possa consegnarla al prossimo finanziatore.

Avrei voluto darvi di più come promesso durante il mio esordio da socio nel 2015.

Avrò fatto degli errori, ma ho sempre finanziato per il bene dell’Akragas.

Credetemi, è dura fare calcio ad Agrigento, soprattutto per uno come me che vive all’estero”.

Stavolta come si vede Giavarini fa sul serio.

Non ci saranno ripensamenti e al punto in cui siamo è il caso di dire: purtroppo!

Si, purtroppo è finita davvero la  permanenza ai vertici della società biancoazzurra di chi ha portato il calcio professionistico nella città dei Templi.

Eugenio Cairone

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