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Home » Eventi » Agrigento: lunedì 28 gennaio l’Evento Caritas diocesana #razzaumana

Agrigento: lunedì 28 gennaio l’Evento Caritas diocesana #razzaumana

Redazione web Di Redazione web
16 Gennaio 2019
in Eventi
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Negli ultimi tre anni, Caritas Diocesana e Fondazione Mondo altro hanno realizzato e portato avanti un percorso sulla Memoria della Shoah. L’itinerario, in diverse tappe, ha visto fino ad oggi il coinvolgimento di centinaia di giovani della Diocesi di Agrigento, con l’obiettivo di incoraggiare in loro una riflessione profonda sul significato autentico di una Memoria che non può essere soltanto una celebrazione, una commemorazione delle atrocità dell’Olocausto, bensì la base da cui partire per costruire un futuro di pace.

 

Quest’anno si è deciso di proporre ai giovani (e non solo) un confronto con dei testimoni le cui famiglie furono coinvolte direttamente nei fatti storici del rastrellamento del Ghetto di Roma (16 ottobre 1943) e della deportazione ad Auschwitz.

In occasione della Giornata della Memoria 2019, Caritas Diocesana Agrigento presenta l’evento #RAZZAUMANA, che si svolgerà ad Agrigento lunedì 28 gennaio 2019 alle ore 17:30 alla chiesa San Pietro, Spaziotemenos, via Pirandello 1.

 

Gli ospiti. Grazia Di Veroli, vice presidente dell’Associazione nazionale ex deportati, sezione di Roma, la cui storia familiare è legata fortemente ai fatti storici del rastrellamento del Ghetto di Roma (16 ottobre 1943) e della deportazione ad Auschwitz, in quanto vi furono deportati 56 familiari da parte di padre e 20 da parte di madre. Tra questi furono deportati e assassinati ad Auschwitz anche i nonni e una zia con i figli.

Perafan Afan De Rivera Costaguti, in rappresentanza della sua famiglia. Nel corso dei rastrellamenti nazi-fascisti, al Ghetto di Roma nell’ottobre del 1943, riuscirono a salvare centinaia di ebrei, ospitandoli e nascondendoli a loro rischio e pericolo, in casa, mantenendo un profilo di riservatezza e ricusando qualsiasi tipo di riconoscimento.

 

L’evento è realizzato in collaborazione con l’Ufficio Diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso e con il Centro per la Cultura e la Comunicazione.

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