Ad Agrigento, la città che da sempre unisce tradizione e innovazione, arriva un’iniziativa che promette di fare la differenza: “Io parlo con il dito”. Presentato ieri, mercoledì 19 febbraio, presso la sede di Confcommercio, il progetto promosso dal Gruppo Donne Imprenditrici di FIPE Confcommercio punta a rendere i pubblici esercizi più inclusivi, abbattendo le barriere linguistiche per chi ha difficoltà di comunicazione.
L’idea nasce dall’Associazione ClinicaMENTE di Milano, con l’intento di facilitare la comunicazione delle persone con disturbi specifici del linguaggio nei ristoranti, bar e mense. Il cuore del progetto è la “tovaglietta amica”, uno strumento semplice ma rivoluzionario che si basa sulla Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA). Realizzata in carta riciclata, la tovaglietta presenta simboli grafici che indicano oggetti di uso quotidiano nei locali pubblici, come posate, servizi igienici e volti espressivi. Un aiuto visivo che trasforma la comunicazione verbale in una forma immediata e accessibile, anche per chi non può parlare.
Durante la presentazione, non sono mancati gli interventi di esperti del settore. Giuseppe Caruana, Presidente di Confcommercio Agrigento, e Gabriella Cucchiara, Presidente di FIPE Agrigento, hanno dato il via all’incontro, sottolineando l’importanza di iniziative come questa per il territorio. A seguire, il Dott. Antonio Vetro, Neuropsichiatra Infantile, e la Prof.ssa Rosetta Morreale, Dirigente Scolastica dell’I.C. Andrea Camilleri di Favara, hanno approfondito i benefici della “tovaglietta amica”, evidenziando il suo potenziale non solo nei locali ma anche nelle scuole e nelle comunità.
Il momento clou è stato l’intervento di Elisabetta Ciaccia, Presidente di ClinicaMENTE e ideatrice del progetto. “La tovaglietta amica – ha spiegato – è un piccolo gesto che può fare una grande differenza nella vita quotidiana delle persone con difficoltà comunicative”. E non si tratta solo di un semplice oggetto: è un simbolo di inclusività, di una società che si apre a tutte le diversità.
Alla presentazione hanno partecipato anche altre figure chiave del settore, come Donatella Bertolone e Mirea Rotundo, che hanno ribadito l’impegno del Gruppo Donne Imprenditrici di FIPE nella promozione di progetti inclusivi e solidali. Valentina Picca Bianchi, Presidente Nazionale del GDI FIPE, ha concluso l’incontro con un messaggio di speranza: “L’inclusività è il futuro, e questo progetto è solo l’inizio di una lunga strada”.
L’evento ha visto la partecipazione di numerose realtà associative che hanno sposato il progetto, tra cui il CTS di Canicattì, l’I.C. Andrea Camilleri di Favara, l’ANFAS di Favara e l’Istituto Walden di Menfi. Un segno di quanto la comunità locale stia rispondendo con entusiasmo e collaborazione.
Confcommercio Agrigento e FIPE Agrigento si sono impegnati a diffondere il progetto su tutto il territorio, convinti che l’adozione della “tovaglietta amica” possa diventare un punto di riferimento per i pubblici esercizi. L’obiettivo è rendere i locali più accoglienti, favorendo l’inclusione di chi ha difficoltà comunicative, ma anche sensibilizzare la comunità al valore della diversità.
“Io parlo con il dito” non è solo un progetto, ma un invito a cambiare il nostro modo di pensare e di interagire con gli altri. Perché, come ha sottolineato la Dott.ssa Ciaccia, “comunicare è un diritto di tutti”. E questo diritto ora è più vicino che mai, pronto a essere vissuto da tutti, senza barriere.







Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
