Finalmente ci siamo. Al palacongressi del villaggio Mosè, il prossimo 2 maggio, alle 21, il gran finale di Agrigento Cooking show, con ingresso gratuito. “E’ stato un percorso lungo e affascinante, i ristoratori e i videomaker li abbiamo conosciuti con i video, un percorso realizzato in giro per Agrigento e provincia che ha coinvolto tante realtà- dice il patron, Marco Gallo-. Abbiamo voluto farlo al palacongressi, grazie alla disponibilità del parco archeologico, per dare un segno di rinascita, in questo luogo che è stato conosciuto come hub vaccinale, noi vogliamo ripartire con i grandi eventi, come si faceva prima.” Una giuria di quindici esperti del settore della comunicazione, del cinema e dell’enogastronomia ha selezionato i finalisti: “Hostaria del Vicolo” di Sciacca, “Il Mangione” di Raffadali e “Granofino” di Agrigento. Rispettivamente i videomaker “accoppiati” sono “Arte Ventuno”, il duo Massimiliano Gallo e Andrea Barba e, poi, Salvo La Rocca. Sono stati quattordici in tutto i concorrenti e cinque i Comuni partecipanti all’interno del contest: Agrigento, Sciacca, Racalmuto, Raffadali e Realmonte. I tre finalisti si sfideranno in un cooking show dal vivo e c’è tanta curiosità di vedere come andrà, il divertimento è assicurato.
Ci sono tanti cooking show, soprattutto in tv, ma quello “agrigentino” è diverso: “E’ l’unico che coinvolge videomaker e ristoratori- dice Gallo- io sono un videomaker e cerco di promuovere il territorio coinvolgendo il mondo della comunicazione. Come raccontare un piatto oggi lo vediamo in tante trasmissioni televisive ma in quanti raccontano piatto, territorio, ristoratori… noi abbiamo trovato questo format per raccontare a 360° quello che è un territorio.”
In crescita la ristorazione ma anche i videomaker: “Siamo rimasti molto sorpresi da questa edizione- racconta l’organizzatore del contest, non solo per il numero dei video ma anche per la qualità, 14 totalmente diversi uno dall’altro. È difficile giudicarli, è tutto molto soggettivo.”
E come in tutte le competizioni che si rispettino non sono mancate le polemiche…
“Sono state troppe perché- racconta Marco- si è dimenticato il bello di Agrigento Cooking Show, di condividere tutto quello che abbiamo promosso, alla fine è un gioco che ha coinvolto realtà meravigliose, abbiamo scoperto dei piatti che non conoscevamo. Abbiamo riscoperto la tradizione e i gusti andando in giro nei ristoranti, questa è la vittoria più grande”.
Allargare il concorso alla provincia, obiettivo raggiuto, il prossimo?
“Continuare a farlo. Mi piacerebbe ma ci deve essere uno spirito diverso, non solo da parte dei videomaker o dei ristoratori ma da parte di tutti, non c’è stata collaborazione. C’è un sogno, quello di renderlo regionale. Perché non promuovere il territorio a livello regionale…”
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