Agrigento, una città (e una provincia) che non legge. Il rapporto Istat 2022 sui dati della lettura in Italia, ci racconta di una Sicilia relegata agli ultimi posti della classifica. Ben quattro milioni di residenti lo scorso anno non hanno aperto un libro e, secondo l’analisi, legge appena il 33,8 per cento dei bambini e dei ragazzi dai 6 ai 17 anni. E la provincia agrigentina, tra quelle siciliane, è tra le ultime in fatto di letture e acquisto di libri. Una situazione scoraggiante alla luce del fatto che proprio la città dei templi nel 2025 sarà Capitale Italiana della Cultura. Sul perché ad Agrigento e provincia si legge poco o nulla, abbiamo cercato di raccogliere il parere di alcuni editori locali che giornalmente toccano con mano la situazione. Fare l’editore, infatti, non è solo un’attività commerciale ma è un vero e proprio presidio di Cultura, in una città come Agrigento dove nel volgere di pochi mesi hanno chiuso tre librerie.
“L’attività di editore l’ho sospesa proprio perché la richiesta da parte dell’utenza è verso libri di autori noti – dice Alessandro Accurso Tagano, titolare dell’unica libreria indipendente della città, con catalogo di autori locali pubblicato in questi ultimi anni con la sigla “Mercante di Libri” -. Per ciò che riguarda la vendita di libri ad Agrigento, posso dire che la fascia di età che acquista e legge meno, è quella che va dai 45 ai 55 anni. Grazie ad uno svecchiamento dei professori nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, e agli incontri con gli Autori, ho però notato, negli ultimi tre anni, che c’è stato un aumento sensibile di ragazzi che iniziano a leggere. I giovani devono essere invogliati alla lettura, non solo dando loro dei Classici, ma anche dei libri di autori moderni. Più che in città, il problema maggiore, per quanto concerne la crisi del libro e lo scarso interesse per la lettura, si registra in provincia dove grossi centri come Favara, Canicattì e Ribera non possiedono librerie. E a volte le biblioteche comunali non si aggiornano con la richiesta di acquisto di libri nuovi”.
Tra Favara e Agrigento opera “Vgs Libri”, realtà editoriale nata di recente il cui editore è Vito Capobianco. Sostiene quest’ultimo che “è palese il declino cognitivo delle vecchie e nuove generazioni che preferiscono intrattenersi con lo smartphone piuttosto che con un oggetto culturale quale il libro, rimasto strumento imprescindibile solo in ambito scolastico e concorsuale. Quello che è cambiato è il contesto generale, e con le nuove tecnologie il libro ha subito la perdita del monopolio della diffusione del pensiero umano. Se una grande percentuale di bambini e ragazzi non legge – dice Vito Capobianco – è per lo più dovuto alla scarsa attenzione genitoriale verso questo tipo di problematica. Certo non è una regola generalizzata ma a livello statistico, se i genitori sono lettori, per quel fenomeno che si chiama “imitazione”, lo saranno anche i bambini. E per la stessa ragione vale anche l’esatto contrario. La lettura dei piccoli e degli adolescenti è responsabilità degli adulti, della scuola e della famiglia. Se sono gli stessi adulti i primi a non leggere, viene da sé che i bambini non lo faranno in modo autonomo e che le librerie, specie quelle non legate a grossi gruppi editoriali, faranno fatica a coprire i costi”.
“I dati Istat sono chiari e preoccupanti – fa eco l’editore di “Medinova, Antonio Liotta. – Girando per le scuole, portando a realizzazione il “Progetto Cultura per andare oltre” della Casa Editrice Medinova, mi sono reso conto della seria povertà di lettura che è presente nei ragazzi che, spesso, si limitano a leggere solo i testi scolastici. Si nota, invece, un altissimo uso di telefonini e altri mezzi orientati alla messaggistica e poco alle ricerche utili a fini formativi. È proprio alle Scuole che , come Editore e Autori Medinova, noi dedichiamo un particolare impegno al fine di fare conoscere i processi produttivi che portano alla realizzazione di un libro. Contemporaneamente presentiamo Autori che sono avvolti dall’oblio come ad esempio Antonio Russello che resta uno dei più grandi letterati del secondo Novecento. Leggere poco – conclude Antonio Liotta – porta ad un analfabetismo di ritorno massificato e questo non ce lo possiamo permettere!”


Sopra, l’editore di Vgs Libri, Vito Capobianco. Sotto il libraio editore, Alessandro Accurso Tagano
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