Parla Michele guardi : Agrigento e’ un’opportunità da non perdere. E la storia prevarrà sull’attualità
Michele Guardì, celebre regista e autore televisivo, racconta il suo attaccamento alla terra natia tra tradizioni, religiosità popolare e cultura. Un’intervista speciale curata dal giornalista Ernesto Oliva per RaiNews.
“San Calogero è sempre presente. Ovunque io viva o lavori, lui c’è. E ad Agrigento, ovviamente, questa presenza si fa ancora più forte. Questo è il segno della mia straordinaria fede, che per certi versi coincide con quella di Andrea Camilleri”. Con queste parole, Michele Guardì, seduto nel suo salotto agrigentino, ci svela un aspetto profondo della sua vita, un legame indissolubile con San Calogero. “Persino Camilleri, che si dichiarava ateo, mi confessò: ‘A mia, San Calò mi piace assai’. Aveva una statuetta di San Calogero nel suo salotto, proprio come me”.
Nato a Casteltermini, Guardì ha portato il suo talento dalla Sicilia ai grandi successi televisivi, firmando programmi iconici come Domenica In, I Fatti Vostri e Scommettiamo che?. Eppure, il legame con Agrigento e la sua culturaresta vivo. “Torno spesso nella mia città. Agrigento, ora Capitale Italiana della Cultura, ha l’importante compito di mostrare al mondo la bellezza che custodiamo. Troppe volte, ciò che vediamo ogni giorno ci sembra scontato, ma non lo è”. Tra i pensieri di Guardì c’è anche un ricordo affettuoso per Pippo Flora, il compositore e pianista che ha avuto un ruolo determinante nel suo successo. “Flora e tanti altri hanno portato il nome di Agrigento nel mondo, lanciando messaggi di cultura, intelligenza e arte. Il mio desiderio è che l’anno da Capitale della Cultura sia solo l’inizio di una crescita duratura per la nostra provincia”.
Guardì, con il tono di chi conosce profondamente le dinamiche culturali e sociali, lancia un appello alle istituzioni. “Spero che quanto fatto fino ad oggi sia sufficiente per proiettare Agrigento verso un futuro migliore. Ma è fondamentale continuare su questa strada. Chiedo alle autorità politiche di darci una mano, perché questa terra merita di andare avanti”.
Il 2025 rappresenta una straordinaria occasione per Agrigento e il suo territorio. E con figure come Michele Guardì, la città può contare su ambasciatori d’eccezione, pronti a sostenere e raccontare il valore di una terra unica. Ma chi sono questi personaggi che oggi gravitano attorno ad Agrigento e potrebbero assumere questo ruolo? Forse nessuno, alla pari di Michele Guardì, avrebbe potuto coordinare la cabina di regia di Agrigento Capitale della Cultura 2025. Sicuramente, con la sua esperienza, avrebbe dato un grande impulso in termini di idee, visibilità e qualità. Perché, allora, non si è pensato a lui per affidare il coordinamento della macchina organizzativa? Questa è una domanda che merita riflessione.
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