Si è svolto oggi al museo archeologico Pietro Griffo di Agrigento un incontro-dibattito denominato “Una finestra sul territorio”, dedicato ai 79 anni del quotidiano La Sicilia. Presente per l’occasione il Presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, che nel corso dei suoi interventi ha toccato diversi temi, soffermandosi in particolare sull’obiettivo di riportare a livello internazionale il “Mandorlo in fiore” e sul lavoro svolto dal suo Esecutivo per rilanciare le terme di Sciacca ed Acireale. Schifani ha detto la sua anche su quello che, in questo momento, è probabilmente l’argomento più discusso dagli agrigentini, ovvero la possibilità di realizzare uno scalo aeroportuale in provincia. “Nella programmazione di nuovi aeroporti bisogna capire qual’è il piano industriale e cosa prevede il rapporto costo-benefici, non parlo di Agrigento, ma faccio un ragionamento complessivo” afferma il Presidente della Regione che poi continua “Non ci sono preclusioni nei confronti di un aeroporto ad Agrigento, ma in questo momento siamo concentrati su una strategia diversa per chiudere alcune partite come il cargo a Comiso, la privatizzazione degli aeroporti, per renderci competitivi rispetto al mondo intero”. Tutto ciò all’indomani della trasmissione da parte del Libero Consorzio comunale al Ministero delle Infrastrutture del progetto, denominato “Studio di fattibilità”, di una nuova infrastruttura aeroportuale in provincia di Agrigento che serva l’area centro-meridionale siciliana, corredato da un documento di analisi costi-benefici, redatto dalla KPMG, società leader e specializzata nel settore, che prevederebbe un utile netto già al terzo anno d’esercizio. Un elemento, quest’ultimo, che dovrebbe concorrere a fugare ogni perplessità, gli agrigentini sperano anche quelle eventuali del Presidente Schifani (a proposito, ma il Presidente ha letto cosa scrive KPMG?), sulla sostenibilità di un’opera attesa da decenni che rappresenterebbe uno strumento unico di riscatto sociale ed economico per l’intera provincia. Una cosa è certa, se non dovesse farsi l’aeroporto gli agrigentini vorranno sapere il perché e non faranno sconti.
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